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CANTONETante domande per un posto di lavoro? Non è solo disoccupazione!

29.04.13 - 20:18
Per 60 posti di lavoro allo Splash e Spa Tamaro, sono giunte 4‘600 candidature. Come interpretare il dato? Ne abbiamo parlato con la professoressa Valentina Mini
foto Ti-Press
Tante domande per un posto di lavoro? Non è solo disoccupazione!
Per 60 posti di lavoro allo Splash e Spa Tamaro, sono giunte 4‘600 candidature. Come interpretare il dato? Ne abbiamo parlato con la professoressa Valentina Mini

LUGANO - Disoccupazione, voglia di lavorare in una struttura che si occupa di divertimento e benessere o la necessità di un posto di lavoro a tempo pieno per molto stagionali provenienti dal settore alberghiero? Probabilmente le ragioni che hanno portato all’invio di oltre 4.600 candidature (di cui 3600 dal Ticino) per concorrere all’assegnazione di 60 posti di lavoro presso lo Splash e Spa Tamaro, il parco acquatico che aprirà i battenti il prossimo 15 giugno in Ticino, dipende da tante ragioni. Ne abbiamo discusso con Valentina Mini, Post Doc in Economia all’Istituto di Ricerche Economiche – IRE- (Università della Svizzera italiana, USI) dall’Ottobre 1999, dove è attualmente responsabile dell’Osservatorio delle politiche economiche per il Ticino (O-Pol) e l’Osservatorio del mercato del lavoro (O-Lav). Insegna Economia Regionale con il prof. Maggi all’USI, Microeconomia e Macroeconomia al Franklin College Svizzera.

Professoressa Mini, come interpretare il dato secondo cui l’80% delle domande arriva dal Ticino?

“Dato sicuramente interessante, che può essere letto in diversi modi: la varietà dei profili ricercati che coinvolge una ampia gamma di professioni si apre ad un ampio numero di aspiranti; la “novità” dell’azienda unita al risalto che è stato dato sui mezzi di informazione, ha favorito anche una forte offerta interna. Il fatto poi che la maggioranza dei posti disponibili siano a tempo pieno può aver suscitato un interesse particolare anche all’interno del territorio. Tuttavia, per trarre considerazioni solide dai dati esposti sarebbe necessario avere informazioni su altre campagne di reclutamento (al fine di confrontare in maniera efficace i “numeri”); ad es. sarebbe interessante incrociare i dati in merito alle professioni e alla formazione dei candidati”.

 

Si tratta di un elemento legato alla disoccupazione, in costante ma leggero aumento in Ticino ?

“La situazione descritta dall’articolo di riferimento fa riflettere sulla numerosità di candidature rispetto ai posti vacanti. Dagli ultimi dati sulla disoccupazione (riferiti a fine Marzo 2013, USTAT) i disoccupati sono scesi del 10.1% rispetto al mese precedente (sebbene su base annua ci si attesti ad un aumento del 2.9%), con un tasso di disoccupazione che negli ultimi 12 mesi si attesta al 4.4% (pari al valore medio annuo calcolato per il 2012). Tale variazione della disoccupazione a fine Marzo 2013 è differente nei diversi gruppi professionali: la diminuzione più consistente riguarda le professioni alberghiere e dell’economia domestica; tra le altre sono da segnalare anche le professioni di pulizia e servizi personali e le professioni commerciali e amministrative.

Potrebbe esserci un effetto del leggero aumento della disoccupazione, ma sarebbe necessario poter verificare se effettivamente tutti i profili sono giunti da disoccupati. Dati i numeri così elevati dei curricula inviati, non crediamo sia un fenomeno legato esclusivamente a candidature provenienti da disoccupati.

Da sottolineare la responsabilità sociale dell’impresa che ha lavorato a stretto contatto con l’ufficio di collocamento per la ricerca dei profili richiesti”.

 

Il luogo e l’immagine come quella di un Parco acquatico influenzano il desiderio di un lavoro “diverso”, oserei dire “fresco e divertente”?

“La lettura che suggerisce attraverso la sua interpretazione è interessante e ci permette di introdurre nell’analisi un elemento che non sempre viene evidenziato, ossia quello della “job satisfaction”: la soddisfazione derivante dall’attività lavorativa è un fattore sempre più importante nei moderni mercati del lavoro. Teniamo tuttavia a sottolineare che data la novità e unicità del caso concreto è difficile trarre conclusioni scientificamente solide. Sarebbe interessante approfondire il tema utilizzando dati relativi alla formazione, all’età e alle caratteristiche dei candidati”.

 

Le dinamiche del lavoro in Ticino stanno cambiando? In che modo?

“In Ticino, come mettiamo in luce da diverso tempo, il mercato del lavoro è in profonda trasformazione. Aumentano il tempo parziale e il lavoro a tempo determinato. Sebbene sia al livello svizzero che ticinese si riscontri un aumento degli addetti a tempo pieno e a tempo parziale (la crescita è in gran parte positiva), in Ticino l’andamento è più irregolare: un andamento molto più ampio in termini di variazioni e una maggiore incidenza del tempo parziale.

Il mercato del lavoro è alla ricerca di nuovi equilibri che non si rifanno agli schemi tradizionali e noti. Inoltre, anche se gli effetti della pesante crisi che ha colpito l’Europa non si fanno sentire in maniera diretta (in ottica comparata nel nostro territorio il mercato del lavoro è ancora in salute e il tasso di disoccupazione rimane relativamente sotto controllo) ci sono riflessi indiretti, quali una variabilità del tempo di lavoro che sicuramente influisce sulla “job satisfaction”.

A livello internazionale la flessibilità e il ricorso a nuovi profili professionali “trasversali e creativi” sembrano essere le esigenze più forti”.

 

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