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BELLINZONA/ LUGANO"Sono un maschiaccio, ma ne vado fiera". I segreti di Daniela Scalia

30.01.14 - 08:11
Daniela Scalia è la sensuale protagonista della fiction Sport Crime che dal Ticino vuole conquistare il mercato internazionale
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"Sono un maschiaccio, ma ne vado fiera". I segreti di Daniela Scalia
Daniela Scalia è la sensuale protagonista della fiction Sport Crime che dal Ticino vuole conquistare il mercato internazionale

BELLINZONA/ LUGANO – Ha il sorriso sempre stampato sulle labbra. È estroversa, solare, e ha una passionaccia smisurata per lo sport. Lei è Daniela Scalia, classe 1975, veronese di nascita e ticinese d’adozione, una delle giocatrici simbolo delle Lugano Bankers, squadra di football australiano. Proprio Daniela, giornalista e conduttrice televisiva, è la protagonista femminile di Sport Crime, nuova fiction prodotta in Ticino e orientata al mercato internazionale di cui riferisce oggi il quotidiano 20 Minuti. Una serie articolata su 21 episodi autoconclusivi, che abbina in maniera elegante lo sport e le indagini di un’agenzia molto particolare.

Primo articolo per la Gazzetta nello sport, nel 1992. Una carriera professionale che prosegue a Sport Italia e collaborando con Eurosport. In parallelo, 17 anni nella pallavolo italiana e un presente nel football australiano, in Ticino.

Che effetto ti fa, da donna, muoverti, da sempre, in un mondo prevalentemente al maschile?
"Io lo faccio spontaneamente, non mi pongo problemi di questo genere. Lo sport mi attrae e non so spiegarne le ragioni. Quando giocavo a volley, ero in un contesto più femminile. Poi ho scoperto gli sport di contatto e mi si è aperto un mondo nuovo. Sono una sperimentatrice. Oltre al football australiano, pratico saltuariamente anche l’hockey su ghiaccio, il football gaelico, il rugby. Forse sono un po’ un maschiaccio, ma ne vado fiera".
 
In Sport Crime vesti i panni di una detective sensuale e intraprendente…
"È la mia prima esperienza a livello di fiction, ma è un progetto che mi sta entusiasmando parecchio. Mentre il mio partner sul set, Luca Tramontin, è un agente misterioso e spesso al limite della legalità, io cercherò di portare un certo equilibrio alla serie. Sarò sensuale sì, ma non mi vedrete mai in abiti succinti e in atteggiamento provocatorio".
 
Sport Crime rappresenta un vero e proprio esperimento nel campo delle fiction televisive.
"Sì. È un programma fatto con sportivi veri. Si vedranno anche volti noti dello sport ticinese e italiano. Certo, forse questo va a discapito della recitazione. Ma l’impatto è forte".
 
Parlaci di te, della tua vita privata. Chi è Daniela Scalia al di là del lavoro e dello sport?

"La mia vita privata è completamente legata al lavoro e allo sport. Non si può scindere. Mi divido tra Bellinzona, dove vivo, e Milano. Sono stata sposata, sono vedova. Ora ho un compagno. Un giorno forse avremo dei figli, mi piacerebbe avere una famiglia mia".

So che ti dedichi anche ai disabili…
"Sì. Con altre persone portiamo avanti un progetto interessante. Cerchiamo di insegnare le basi del rugby alle persone con difficoltà varie. Si collabora con diversi istituti. È un’attività che mi gratifica. Anche perché queste persone, mentre giocano, si impegnano tantissimo, danno l’anima. Il mio idolo è Gerolamo, un signore di 65 anni che arriva sempre al campo con la sua palla personale. La coccola come se fosse una persona, quando dorme la mette sotto il suo letto. Mi regala emozioni forti".
 
Poi ci sono le Lugano Bankers.
"Una squadra eccezionale. I miei 17 anni nella pallavolo mi hanno lasciato solo due amiche vere. Credo invece che con le ragazze del Lugano saremo amiche ancora tra 50 anni. Gruppo affiatato".
 
E vi allenate pure con i maschi…
"Sì. È vero. Ovviamente gli uomini fanno attenzione a non farci male. Ma noi non ci risparmiamo. Io di certo non sono una che si tira indietro.     

In tutti questi anni, sia sul lavoro sia nello sport, ti è mai capitato di ricevere proposte indecenti?
In realtà no. Ho un atteggiamento aperto, amo la compagnia. Però so anche mettere dei limiti. Se una persona è chiara, non rischia di essere fraintesa".

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