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NATALCittà del mondiale

24.06.14 - 15:50
Se deus quiser
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Città del mondiale
Se deus quiser

Sono le due del pomeriggio. Luis bussa alla mia porta. Visto che piove vuole sapere se deve comunque bagnare il giardino. Lo rassicuro. Quando piove non ce n'è bisogno. È il mio caseiro, colui che si occupa della manutenzione della casa in cui vivo. 
Da quando ha un orologio digitale puntualmente annaffia il prato. Quello con le lancette non sa leggerlo. Non è andato a scuola. È analfabeta, come moltissimi in questa città. 

L'altra settimana l'ho mandato a comperarmi delle banane. Siccome non avevo spiccioli, gli ho dato una banconota e gli ho chiesto di portarmi alcuni frutti. Ha speso tutto. Per cinque giorni ho mangiato banane in tutti i modi possibili. Come durante la stagione delle piogge. In quel periodo è facile beccarsi qualche disturbo gastro intestinale. L'acqua di cocco è isotonica, il miglior rimedio che la natura possa offrire. Quella volta riempì la carriola di cocchi verdi. Ma almeno quelli si conservano e ho potuto consumarli un po' alla volta. 

Il martedì e il giovedì trovo il venditore di acerola ai semafori per la scuola. Conosce la mia macchina. L'orario in cui passo. Da lontano posso immaginare i suoi occhi neri brillare non appena mi riconosce. La sua frutta gliela pago sempre il doppio di quanto costa. Dall'asfalto sale un calore insopportabile. Eppure lui è sempre lì, cordiale, sorridente pronto a porgermi il mio sacchetto preferito, e io con il denaro già in mano. Passo la frutta a Suzana, seduta da parte a me. L'accompagno dal medico. Una sala d'attesa per vari studi riuniti nello stesso edificio. Ci sono una quarantina di sedie. Un televisore con un grande schermo e un'aria condizionata esagerata. E mentre la mia amica si avvia verso lo studio del suo medico dopo essere stata chiamata a gran voce dalla ricezione, apprendo dalla TV che la città si è candidata per i mondiali del 2014. 

Sorrido. Non ce la faranno mai a costruire lo stadio. 

Al ritorno passo da Mae Luiza. Una favela costruita su una collina che scende verso il mare. Frotte di ragazzini giocano ai bordi della strada. Sono quelli che vanno a scuola il mattino.Se dio vuole.

 

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