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CALCIOIl mondo del calcio è nel pallone!

20.01.12 - 13:00
Tribunali, avvocati, criminali, scommesse... il caro vecchio gioco fatto di calci ad un pallone sembra ormai passato di moda...
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Il mondo del calcio è nel pallone!
Tribunali, avvocati, criminali, scommesse... il caro vecchio gioco fatto di calci ad un pallone sembra ormai passato di moda...

Il mondo del pallone o lo ami o lo odi. 


C’è chi la domenica non può vivere senza calcio e chi invece ne farebbe volentieri a meno.


A qualcuno le news non bastano mai e passa ore delle sue giornate tra trasmissioni televisive, quotidiani sportivi e siti specializzati. 
Qualcuno d’altro constata invece, amareggiato, che si trova più calcio in tv che in un cura per l’osteoporosi.

Molte persone il venerdì sera pensano che la settimana è finalmente finita e si possono rilassare, assillati solamente dal dubbio di scegliere cosa fare il sabato sera.
Nello stesso momento altre persone invece soffrono, sono in preda al panico e oppresse dall’angoscia: nella squadra del fantacalcio converrebbe schierare un 3-4-3 o un 4-3-3? L’esperto Klose o l’estroso Cassano? In panchina Vitiello o Nainggolan?

Per una mia amica il calcio è semplicemente un intervallo di tempo in cui ventidue idioti corrono dietro ad un palla con l’unico futile scopo di infilarla in una rete prima degli altri.
Per Bill Shankly (calciatore e allenatore scozzese, scomparso nel 1981) il calcio non era una questione di vita o di morte, ma molto, molto di più.

Vivi o morti, di certo oggi è che non se ne può davvero più.
Non dello sport in sé, per carità, non potrei mai affermarlo. Devo sinceramente ammettere di rientrare tra quelli che il venerdì sera soffrono, persi tra dubbi amletici, mentre il sabato non sarebbe tale senza giocare con la propria squadra e la domenica sentono il vitale bisogno di avere un televisore davanti agli occhi.

Sono però stufo di tutte le notizie che ormai quotidianamente riceviamo. Ogni giorno una nuova triste storia costellata da tribunali, ricorsi, avvocati e confessioni al limite del ridicolo. Poche settimane fa si è concluso (ne siamo sicuri?) il braccio di ferro tra il vulcanico presidente del FC Sion, Christian Constantin, e il mondo intero visto che sono state intentate cause (alcune ancora in atto) sportive e legali contro l’Associazione Svizzera di Football, la UEFA e la FIFA. Dopo la pressione degli organi internazionali l’ASF è stata praticamente costretta a infliggere una pesantissima sanzione in classifica al club vallesano. Una penalizzazione che potrebbe costringere la squadra a una retrocessione forzata. 
Ma probabilmente non sarà così: in seguito a gravi lacune nella presentazione dei criteri che permettono a una società calcistica di ottenere la licenza per disputare il nostro massimo campionato, il NE Xamax si vede escluso con effetto immediato dalla Super League. 

Il pittoresco personaggio ceceno (alias Bulat Chagaev), che acquisì il club neocastellano nemmeno un anno fa, proclamando un grande futuro fatto di scudetti e Champions League, da mesi è ormai in combutta con mezza Svizzera. Debiti non pagati, dichiarazione di conti e capitali fasulli, licenziamenti immotivati, minacce di far giocare la squadra in un’altra città... L’uomo venuto dall’est non ha fatto nulla per non farsi notare, riuscendo nella poca gratificante impresa di attrarre l’odio di un’intera città e di tutta la stampa, a sua volta accusata di permettersi ingiustamente di pubblicare menzogne sul suo conto.

Rivolgerci al calcio di casa nostra o a quello tanto amato d’oltre confine, non riserva molti cambiamenti. Lo scandalo di calciopoli, risalente al 2006, ha ancora oggi degli strascichi legali e spesso ci tocca sentirne parlare visto che l’astio tra i presidenti non è ancora sparito e tra alcune società sicuramente la frattura non guarirà mai. Calciopoli rappresenta il recente passato, lo scandalo del calcioscommesse di Doni & Co. rappresenta invece già una nuova stretta, triste, attualità. Le verità che stanno venendo a galla sono sempre più sconcertanti e pure il piccolo Ticino sembra esserne implicato.

Almir Gegic, ex giocatore del Chiasso attualmente in forza al FC Rancate, figura tra i principali indagati e su di lui pende un mandato di ricerca internazionale, in quanto importante membro dell’organizzatissimo circolo malavitoso del quale faceva parte pure il preparatore dei portieri del Bellinzona. Mentre i nomi coinvolti si sprecano e c’è chi tira in ballo pure Gritti (portiere a Chiasso e Bellinzona), il presidente granata Giulini si chiede se alcuni risultati clamorosi della scorsa stagione non siano stati casuali. C’è chi a questo punto si culla pure nell’illusione di aver forse trovato la causa delle clamorose promozioni mancate dal Lugano...


La gioia incontenibile per il successo della propria squadra. La sofferenza passata insieme alla tua squadra del cuore anche quando non ti trovi in campo, ma è come se spiritualmente fossi pure tu lì con i tuoi undici idoli. Le vibrazioni dell’anima ad ogni tocco di palla di Messi. La sfibrante tensione prima di un rigore. La lacrimuccia d’obbligo al ricordo di campioni come Maradona, Platini, Pelé, Van Basten e chi più ne ha più ne metta. L’esaltazione di uno stacco di testa di Puyol, la magnificenza dei piedi vellutati di Xavi, l’esplosività di Ronaldo, i polmoni infiniti di Lichtsteiner. Il bimbo che gioca per ore con il pallone solo contro un muretto. L’affetto, l’amore della gente per dei simboli come Totti e Del Piero. Quel sano momento di condivisione unico al mondo e più semplice in assoluto da organizzare (basta qualcosa di forma sferica che rotoli).

Quante belle cose che si sentono mancare...
Sono cose che se non le provi, non le vivi, non ci credi, ma finché il gioco, il lato sportivo continuerà a rimanere in secondo piano, certamente gli appassionati non aumenteranno, le emozioni continueranno ad essere sempre frenate e io non avrei più niente da fare la domenica, costringendovi così a dovermi leggere più spesso!

Calcio, quello vero, torna presto!
Fallo per zittire i tuoi detrattori... fallo per il bene di tutti, su dai!

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