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MONDORoger is back?

06.06.11 - 15:00
Il nostro Federer è finalmente tornato a regalarci delle grandi emozioni... preludio a nuovi grandi successi?
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Roger is back?
Il nostro Federer è finalmente tornato a regalarci delle grandi emozioni... preludio a nuovi grandi successi?

Ben poche cose riescono a catalizzare l’attenzione di tutti noi nello stesso momento. Purtroppo spesso si tratta di qualche evento drammatico, di rado un evento sportivo è in grado di riuscire a distrarre un intero paese. Ci riescono solo ogni quattro anni mastodontici eventi come le Olimpiadi o i Mondiali di calcio. Ma c’è qualcuno in grado invece, da ormai otto anni, di tenerci incollati tutti quanti al divano. Tutti insieme a trepidare punto per punto, pallina dopo pallina. Quando gioca il Roger nazionale non c’è scusa che tenga: casalinghe, studenti, netturbini, estetiste, suocere ... tutti rimangono incollati davanti alla tv. Persino amiche che odiano lo sport mi rispondono al telefono con in sottofondo l’audio live dal Roland Garros. Addirittura mia madre rinuncia alle classiche trasmissioni domenicali di gossip per seguire dal primo all’ultimo game sua maestà Federer. Ogni colpo di King Roger è sospinto, col fiato sospeso e le dita incrociate, da migliaia, milioni di tifosi sparsi per la nazione o in giro per il mondo. Ogni break point diviene un’ardua impresa da reggere per il nostro cuore, già indebolito da impossibili rovesci lungo linea e volée ai limiti delle leggi della fisica. Ma il peggio deve ancora arrivare nei finali di set: durante i tie-break, in piedi sul divano, con il sacchetto di patatine ormai rovesciato, sfioriamo il collasso per la tensione!
In sedici interminabili domeniche, le nostre estenuanti, sofferte maratone televisive hanno avuto esito positivo, regalandoci sullo schermo il raggiante sorriso (e spesso anche qualche sincera lacrima) del rossocrociato con in mano la coppa del vincitore. Sette sono invece state le finali di Slam perse dal nostro beniamino, ma poco male: assistere a spettacoli come quello regalatoci oggi dall’avversario di sempre, quel "maledetto" Rafael Nadal (quando la smetterà di mettersi a posto la biancheria intima dopo ogni scambio inizierà a starmi più simpatico), è una lussuosa consolazione.
Federer, attuale numero tre del ranking mondiale, era dato dai più ormai bollito e in procinto di lasciarsi alle spalle il ruolo di protagonista, soppiantato oltre che dal maiorchino Rafa, pure dal prestante serbo Novak Djokovic. Invece durante questo Roland Garros 2011, lo svizzero è tornato a giocare ad altissimi livelli e ha fermato l’inarrestabile striscia di 43 successi consecutivi di Djokovic. La semifinale tra i due resterà sicuramente negli annali per l’incredibile intensità e la qualità di gioco espressa dai due. Giunto in finale il basilese si è trovato però un Nadal in formato ancor più superlativo e ha potuto fare ben poco altro che dimostrarsi un grandissimo avversario.
La gioia di averlo però ritrovato all’atto finale di uno Slam con un gioco convincente, non fa altro che farci ben sperare per il prosieguo della sua carriera. Finita la stagione della terra rossa, ora ci si trasferisce sull’erba e fra qualche settimana sarà già tempo di calcare i prati inglesi di Wimbledon, torneo da sempre congeniale alle caratteristiche di Roger.
Dite che ci potrebbe scappare la diciassettesima domenica di gioia? Come si suol dire, la speranza è l’ultima a morire!
 

C’Mon Roger!

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