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CANTONE"Non sono il ministro dei radar"

14.10.14 - 13:10
Gobbi risponde alle accuse
Foto d'archivio (Tipress)
"Non sono il ministro dei radar"
Gobbi risponde alle accuse

BELLINZONA - "Non sono il ministro dei radar". Parola di Norman Gobbi, che, martedì mattina, si è difeso ai microfoni di Radio Fiume Ticino, Il consigliere di Stato è il bersaglio di una polemica sollevata recentemente mezzo stampa dall'UDC che, attraverso una mozione, chiede di cancellare le multe del super radar della A2 all'altezza di Monte Carasso, registrate prima del 18 luglio 2014. Il giorno prima, infatti, il Dipartimento del Territorio aveva reso noto alla popolazione dell'attivazione del dispositivo.

Il direttore del Dipartimento delle Istituzioni  ha spiegato che, coloro che hanno preso la multa prima del 17 luglio, hanno commesso gravi infrazioni alla circolazione stradale. Automobilisti che hanno superato cioè i 151 km/h. "La decisione è stata presa dal Comando della polizia cantonale perché le infrazioni erano numerose e gravi. Risultava problematico far finta di niente", ha dichiarato il ministro che ha risposto anche sui dubbi sollevati sulla corretta taratura dell’apparecchio. "Il radar era già stato certificato dall'Ufficio federale di metrologia", ha assicurato il consigliere di Stato, che ha aggiunto: "Mettere in dubbio la misurazione del radar è come se mettessimo in dubbio la bilancia del macellaio o l'erogatore di carburante alla stazione di servizio", ha detto a Rft.

Per quanto riguarda l'accusa di essere un ministro che tradisce la Lega di lotta contro i radar, Gobbi ricorda che l'attività di polizia comprende anche la sicurezza stradale e che, comunque, "il Canton Ticino è quello che fa meno controlli, anche di tipo etilico". "In tutti i casi non sono io ad andare in parlamento a presentare un credito di un milione per comprare nuovi radar fissi. Qualcuno l'ha fatto prima di me". Gobbi ha spiegato che la polizia ha operato l'acquisto del dispositivo usando i fondi del budget ordinario.

Questa mattina la commissione della gestione si è riunita per la discussione sul preventivo del 2015, in cui vi è la voce dell’adeguamento delle attività riguardanti gli introiti da multe stradali. A tal proposito Gobbi ha voluto precisare che il Cantone non vuole mettere le mani nelle tasche dei ticinesi conducenti , anche perché “più della metà delle multe pagate in Canton Ticino non sono pagate dai ticinesi”, bensì da automobilisti residenti all’estero. Multe inflitte “soprattutto nella fascia di confine dove riscontriamo comportamenti peggiori alla guida”.

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