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CANTONEAttacchi a Bertoli, il PS: "Non se ne può più"

03.08.14 - 14:11
Duro comunicato in seguito al caso della creazione di una pagina Facebook contro il Consigliere di Stato: "Quanto ancora dobbiamo scavare nella melma per tirare fuori il peggio di questo Paese?"
Foto Ti-Press
Attacchi a Bertoli, il PS: "Non se ne può più"
Duro comunicato in seguito al caso della creazione di una pagina Facebook contro il Consigliere di Stato: "Quanto ancora dobbiamo scavare nella melma per tirare fuori il peggio di questo Paese?"

BELLINZONA - Dopo i duri attacchi subiti dal Partito Socialista e dal suo esponente in Governo, il direttore del DECS Manuele Bertoli, la segreteria del PS prende posizione con un duro comunicato stampa: “Ieri è stata aperta una pagina Facebook dal titolo “Un deficiente in Consiglio di Stato”, tutta dedicata a Manuele Bertoli e poi estesa nei suoi attacchi a tutti i Socialisti e le Socialiste. Una pagina per descrivere i cui contenuti non basta nemmeno l’aggettivo “indecente”. Proviamo il voltastomaco perfino nel citarli, per cui ce lo e ve lo risparmiamo. L’offesa allo stato puro. La volgarità senza limiti. Le accuse senza senso, fino a quella di essere “pro droga” e “pro pedofili”. Addirittura fino all’invito, rivolto al nostro ministro e presidente del Governo, a suicidarsi”.

 

La pagina ora è stata chiusa, ma l'offesa resta. Il tenore di questi commenti, così come quelli “che spesso vediamo pubblicati nei blog e altrove su Facebook, sono la manifestazione della violenza e della volgarità profonde, ormai radicate nelle pance di questo Paese perché alimentate dalla propaganda. Violenza e volgarità ormai fuori controllo perché sdoganate e rese presentabili in un confronto politico nel quale non c’è più alcun limite”.

 

Il PS si scaglia quindi contro gli avversari politici, Lega dei Ticinesi in primis: “Da 20 anni l’insulto e l’aggressione verbale sono merce comune sulla stampa della Destra. Questo è il risultato oggi: non c’è da stupirsi se poi qualunque idiota si sente autorizzato a vomitare, in pubblico e senza controllo, tutto il proprio livore. Ora ci diranno che no, loro non c’entrano, non è colpa loro, anzi loro si dissociano. Che loro non hanno mai usato quelle espressioni e quei toni. Ma non è così: è proprio la Destra estrema, con tutta la sua intolleranza e la sua violenza verbale, che ha reso prima concepibile e poi reale questo schifo. Si sciacquino, tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato, la coscienza una volta per tutte. E ne traggano le conseguenze".

 

Il Partito Socialista, infine, esprime solidarietà e stima a Manuele Bertoli. “E siamo certi che non si farà intimidire né fermare, nella sua azione di uomo politico lucido, razionale, lungimirante, dalle aggressioni che è costretto a subire. Anzi: proprio questa violenza lo rafforzerà nell’intento di migliorare questo disgraziato Paese”.

 

Bertoli: "Gli attacchi non mi toccano" - Gli insulti ricevuti su Facebook, ha dichiarato Manuele Bertoli ai microfoni della RSI, “non mi toccano minimamente: sono insulti di persone povere di spirito”. Il ministro socialista, che nel frattempo ha ricevuto molti attestati di solidarietà da parte di personalità politiche e persone comuni, valuterà se intraprendere azioni legali nei confronti dell'anonimo creatore della pagina incriminata.

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