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CANTONEI ristorni non saranno bloccati

25.06.14 - 13:37
Il Governo cantonale segue le indicazioni della Deputazione ticinese alle Camere federali, Beltraminelli ago della bilancia
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I ristorni non saranno bloccati
Il Governo cantonale segue le indicazioni della Deputazione ticinese alle Camere federali, Beltraminelli ago della bilancia

BELLINZONA - I ristorni dell'imposta alla fonte dei lavoratori frontalieri non saranno bloccati. Lo ha deciso a maggioranza il Consiglio di Stato durante la sua riunione odierna.

 

Il Governo cantonale ha dunque deciso di seguire la linea suggerita dalla Deputazione ticinese alle Camere federali, che aveva chiesto che i ristorni non fossero bloccati, come segnale distensivo e per non compromettere la trattativa fiscale tra Berna e Roma, che si potrebbe concludere, secondo le autorità federali, entro la primavera del 2015. "Se ciò non dovesse realizzarsi nei termini previsti" afferma il Consiglio di Stato "la Consigliera federale Widmer-Schlumpf ha garantito alla Deputazione ticinese e al Consiglio di Stato che saranno presi provvedimenti concreti a salvaguardia degli interessi del Ticino e della Svizzera.

 

La decisione del Consiglio di Stato è stata presa a maggioranza, con tre voti favorevoli (Bertoli, Sadis e Beltraminelli) contro due contrari (Gobbi e Zali). Decisivo il direttore del DSS Beltraminelli, che tre anni fa, quando si era proceduto per la prima volta al blocco, aveva votato in maniera favorevole. "La decisione" prosegue il Governo "contribuirà a rafforzare la posizione

della delegazione svizzera che conduce le trattative al fine di rinegoziare la Convenzione contro la doppia imposizione e l’Accordo sull’imposizione dei frontalieri, che ne è parte integrante. Un blocco dei ristorni, parziale o totale, avrebbe messo fortemente a rischio la continuazione delle trattative".

 

Le aspettative ticinesi sono conosciute dai negoziatori svizzeri, sia per quanto riguarda l’imposta alla fonte dei lavoratori frontalieri, sia per l’importanza della nuova regolamentazione fiscale per il futuro della piazza finanziaria ticinese, "già confrontata con importanti cambiamenti strutturali derivanti dal contesto internazionale". Se le trattative non dovessero andare in porto, il Governo non sarebbe tenero: "Accanto ai provvedimenti concreti garantiti dall’autorità federale tornerebbe d’attualità il blocco dei ristorni, che in quell’occasione potrebbe completare l’eventuale risposta elvetica all’inconcludenza di un negoziato che il Consiglio di Stato, con la decisione odierna, auspica di contribuire a perfezionare in tempi accettabili per tutte le parti".

 

Il Consiglio di Stato condivide alcune preoccupazioni sollevate dagli esponenti leghisti circa criticità nelle relazioni con l’Italia nel settore infrastrutturale dei trasporti, del traffico pendolare e dell’attuale utilizzo della quota ristornata. Il ristorno delle imposte alla fonte dei frontalieri dell’anno 2013 ammonta a 58,7 milioni di franchi.

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