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Il presidente dell’UDC Ticino Gabriele Pinoja commenta le dimissioni da consigliere nazionale di Christoph Blocher: "L’ho visto ieri, è più carico che mai"
BERNA - "L'ho incontrato ieri. E' in gran forma ed è deciso più che mai a continuare a battersi per i valori dell'UDC, ma non più a livello parlamentare". Il presidente dell'UDC Ticino Gabriele Pinoja, nonostante tutti siano ormai consapevoli dell'inizio della fine dell'era di Christoph Blocher ("ormai ha 74 anni..."), interpreta la mossa dell'ex Consigliere federale come una nuova azione per mantenere alta la guardia contro una politica federale giudicata troppo debole nella difesa della sovranità elvetica. Un'Elvezia ormai sempre più euro-compatibile, nonostante la volontà del popolo svizzero di non volere nulla a che fare con l’Unione Europea. "Blocher vuole concentrarsi sulla campagna elettorale, in particolare contro l'Europa. Ma di certo non lascia l'UDC. Anzi, è ancora più carico di prima" aggiunge Pinoja al quale abbiamo chiesto quale fosse la preoccupazione più grande del vice presidente dell’UDC: “Il suo timore, ma è anche quello di tutto l’UDC - è di ritrovarci un Governo che non è capace di negoziare con l'Europa. Un Consiglio federale che non riesce a far valere le proprie posizioni e che si sottomette alle decisioni prese da altri".
Pinoja è sicuro: Blocher ha ancora molto da dare alla causa antieuropeista. "E' pur sempre il nostro vice presidente. E' molto attaccato al partito, è sempre presente. A lui non interessa più il parlamento, ma molto di più la politica e quello che l'UDC può fare in Svizzera e per la Svizzera", ha continuato il presidente UDC.
Fino a quando durerà la battaglia di Blocher? "Almeno fino al 2015" conclude Pinoja. Soltanto allora l’UDC sarà confrontata con il compito più difficile: trovare un sostituto con lo stesso carisma del leader che ha fatto balzare l’UDC da piccolo partito conservatore a partito più votato in Svizzera.
