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CANTONE"Previdenza per la vecchiaia 2020", il Governo scrive a Berna

03.04.14 - 11:11
"Previdenza per la vecchiaia 2020", il Governo scrive a Berna

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha inviato una presa di posizione al Consiglio federale, nell'ambito della riforma “Previdenza per la vecchiaia 2020”. Nel documento il Governo ticinese condivide l'esigenza di adeguare il sistema previdenziale svizzero con l'evoluzione demografica (così da assicurarne il finanziamento).

 

Le soluzioni proposte da Berna piacciono al Consiglio di Stato, che tuttavia ribadisce la necessità di estendere la riforma all'intero sistema previdenziale svizzero, e non solo ad una parte. ”Il Consiglio di Stato ritiene necessario intervenire sul sistema sanitario, per il quale urgono riforme immediate”.

 

Il Governo cantonale ritiene che l’obiettivo strategico del Consiglio federale debba prevedere due nuovi assi, allo scopo di ripensare le modalità di finanziamento del settore delle prestazioni complementari all’AVS/AI, accanto alla riforma complessiva del sistema previdenziale, e attuare una riforma del sistema sanitario che, di comune accordo con i Cantoni, riveda le modalità di finanziamento dell’assicurazione malattia, così da diminuire la pressione indotta dall’invecchiamento della popolazione sui costi della salute a carico degli assicurati e dei Cantoni.

 

AVS - Il Consiglio di Stato condivide la proposta di flessibilizzazione della riscossione della rendita, e l'armonizzazione dell'età di pensionamento di riferimento tecnica a 65 anni. Ok anche alla misura a sostegno dei redditi medio-bassi. Il Governo propone che i benefici derivanti dalla nuova modalità di partecipazione finanziaria siano destinati e vincolati al finanziamento delle spese socio-sanitarie dovute all'evoluzione demografica.

 

Secondo pilastro - Il Consiglio di Stato avanza due nuove proposte, riguardanti l’aumento degli accrediti di vecchiaia e il campo di applicazione personale della previdenza professionale. Nel primo caso, il Governo ritiene opportuno prelevare un accredito unico – e non scalare – in funzione dell’età, “in modo da garantire condizioni quadro medesime per l’economia”; inoltre, il Consiglio di Stato propone di inserire una solidarietà nella previdenza professionale obbligatoria, incentivando ulteriormente i datori di lavoro ad assumere lavoratori meno giovani o a mantenerli alle proprie dipendenze. “In questo senso, la misura è coerente con l’innalzamento dell’età di pensionamento e considera gli interessi dei lavoratori più anziani”.

 

Relativamente al campo di applicazione personale della previdenza professionale, il Consiglio di Stato suggerisce un’estensione della copertura anche ai lavoratori indipendenti con un reddito limitato (piccoli indipendenti), categoria di persone particolarmente a rischio finanziario al raggiungimento della pensione e che – tendenzialmente – deve fare capo a prestazioni complementari AVS/AI in buona misura finanziate dai Cantoni.

 

Terzo pilastro - Sarà inoltre importante valorizzare la previdenza individuale (3° pilastro), si aggiunge da Palazzo delle Orsoline, per incentivare il risparmio privato dei redditi medio-bassi e – di riflesso – contenere il ricorso alle prestazioni complementari.

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