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CUREGLIAIl primo agosto di Bertoli: "Abbiamo gestito male la libera circolazione delle persone"

02.08.13 - 09:19
I valori svizzeri secondo il Consigliere di Stato: "La Svizzera fatica a cogliere i messaggi di fratellanza che anche il nuovo Papa argentino sta dando"
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Il primo agosto di Bertoli: "Abbiamo gestito male la libera circolazione delle persone"
I valori svizzeri secondo il Consigliere di Stato: "La Svizzera fatica a cogliere i messaggi di fratellanza che anche il nuovo Papa argentino sta dando"

CUREGLIA - Un discorso, o meglio una diagnosi di come stanno in salute, i valori sui quali si poggia il nostro Paese. Nel suo discorso del primo Agosto tenuto ieri a Cureglia, Manuele Bertoli, ha fatto il check-in a temi come indipendenza e libertà, multiculturalità, convivenza tra credi religiosi diversi, rispetto per gli altri e solidarietà.

"Come stanno oggi davvero questi valori? Quanto sono radicati e rispettati nel nostro Paese?" si è chiesto il Consigliere di Stato.
Per quanto riguarda indipendenza e libertà -  termini che per Bertoli non stanno a significare "badare ai nostri interessi", bensì " far valere il nostro interesse nazionale in armonia con le legittime aspirazioni di chi ci circonda" -  il Consigliere di Stato ha sottolineato la difficoltà che il nostro Paese sta affrontando nella gestione delle relazioni bilaterali con l’Europa ( "il tardivo progetto Rubik, a meno di miracoli, è sostanzialmente morto, e la nostra posizione su questo fronte è oggi più debole di qualche anno fa"), e ha criticato il modo in cui è stata gestita la libera circolazione delle persone. "La libera circolazione non  l’abbiamo voluta noi, l’ha chiesta l’Europa, essendo una delle 4 libertà fondamentali interne all’Unione europea. Semmai noi l’abbiamo gestita male, poiché a Berna non sono state prese tutte le misure d’accompagnamento che si imponevano già dall’inizio, nel 1999, misure che oggi come ticinesi siamo impegnati a chiedere con forza".

Sulla nostra capacità di accoglienza, Bertoli nutre qualche perlessità. "Si pensi - ha detto - ad una serie di episodi di intolleranza accaduti nel recente passato contro persone venute da altri Paesi alla ricerca di una vita migliore, o ai messaggi chiaramente sopra le righe espressi da alcune campagne di propaganda in occasione di votazioni popolari concernenti gli stranieri. Largamente cristiana, la Svizzera ogni tanto fatica a cogliere i messaggi di fratellanza che anche il nuovo Papa argentino sta dando, per esempio recentemente dall’isola di Lampedusa, simbolo di luogo di transizione tra il Terzo mondo e l’Europa".

Un discorso in cui il Consigliere di Stato ha voluto dire no ai facili sbandieramenti dei valori che troppo spesso e facilmente tiriamo in ballo quando ci fa comodo. "Nessuna sbandierata indipendenza ci metterà al riparo dal confronto con gli altri Paesi, dal braccio di ferro tra i nostri ed i loro interessi, che dobbiamo saper riconoscere affinché essi riconoscano i nostri. Nessuna sbandierata multiculturalità ci deve distrarre dal prestare attenzione ai segnali di chiusura, di intolleranza e di razzismo che ogni tanto pervadono anche il nostro Paese. Nessuna sbandierata solidarietà nazionale ci deve impedire di ridiscutere costantemente le politiche di coesione sociale, territoriale, regionale proprie del nostro Stato federale.

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