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CANTONENessun permesso L a ballerine di cabaret di Stati terzi

24.10.12 - 16:19
Nessun permesso L a ballerine di cabaret di Stati terzi

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha preso posizione in merito alla procedura di consultazione federale sull’abolizione dello statuto di ballerina di cabaret per cittadini di Stati terzi, Secondo il rapporto esplicativo dell’Ufficio federale della migrazione (UFM) dell’aprile 2012, si definiscono ballerine di cabaret le “persone che si spogliano parzialmente o completamente nel corso di esibizioni accompagnate da musica nell’ambito di spettacoli”.

Il Consiglio di Stato ha trasmesso all’Ufficio federale della migrazione (UFM) le proprie considerazioni, ritenendo ormai superato tale statuto per diverse ragioni.

 

“Originariamente – secondo il Governo - il trattamento di favore accordato al settore dei cabaret con il rilascio alle ballerine di permessi di soggiorno di breve durata era giustificato grazie all’effetto protettivo perseguito dalla Legge federale sugli stranieri. Non essendo più garantito tale effetto protettivo, l’abolizione dello statuto pone fine a una disparità di trattamento tra vari settori economici”.

 

Inoltre, approntando una politica migratoria nel quadro della libera circolazione entro lo spazio UE, la possibilità di concedere permessi speciali a cittadine e cittadini di Paesi terzi, quindi non membri UE, è stata ristretta, in modo da evitare abusi e quindi immigrazione illegale.

 

Nel corso degli anni dodici Cantoni hanno ritenuto opportuno abolire tale statuto non incontrando alcun inconveniente di sorta. Nel periodo di prova deciso dal Consiglio di Stato (2010 -2012), dai controlli di Polizia effettuati è emerso come gran parte delle artiste di cabaret presenti sul nostro territorio siano cittadine comunitarie con regolare permesso di lavoro, soddisfacendo quindi le necessità del mercato e garantendo comunque l’offerta di spettacoli nei locali notturni.

 

“A giudizio dei servizi preposti - chiude il Consiglio di Stato - non vi è quindi necessità da parte dei datori di lavori di assumere manodopera proveniente da Paesi terzi “extra CEE” con permesso L. Tale abolizione, inoltre, evita abusi in materia di immigrazione illegale e non tocca realtà consolidate e perfettamente legali presenti sul nostro territorio. Il Consiglio di Stato conferma la sua intenzione di non rilasciare nuovamente permessi L per artiste provenienti da Paesi “extra CEE”.

 

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