Saverio Lurati e Pelin Kandemir Bordoli chiedono spiegazioni al Consiglio di Stato e avanzano la proposta di nominare un commissario esterno
BISSONE - Si apre con una domanda l'interrogazione inoltrata oggi da Saverio Lurati e Pelin Kandemir Bordoli in merito all'arresto del sindaco di Bissone, Ludwig Grosa. "Repubblica autonoma nel canton Ticino?", questo il titolo dell'atto parlamentare che mette in evidenzia come i sicalisti avessero a più riprese denunciato in passato gli affari di mala gestione da parte del sindaco.
"Da mesi, ormai - si legge nell'interrogazione - i rappresentanti della sinistra nelle istituzioni locali avevano attirato l’attenzione del Consiglio di Stato e della Sezione enti locali (SEL) sulla mala gestione imperante nel comune. Si tratta di innumerevoli esposti sull’agire del sindaco e della maggioranza imperante, in molte decisioni e delibere e non da ultimo sul consuntivo 2010. Esposti che al momento attuale risultano ancora quasi tutti inevasi".
Per Saverio Lurati e Pelin Kandemir Bordoli, alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno portato il sindaco Grosa all'arresto, "appare evidente che la governabilità del comune è tutt’altro che garantita e che è divenuto indispensabile, per la tranquillità dei cittadini di Bissone, operare tutti quegli approfondimenti che giacciono sul tavolo della Sezione enti locali".
I due socialisti chiedono al Consiglio di Stato delucidazioni merito alle richieste inoltrate alla SEL e in particolare sulla questione relativa al consuntivo 2010. Chiedono i motivi del "vistoso ritardo accumulato" nel rispondere agli interrogativi esposti diversi mesi fa.
"Fino a che punto il Consiglio di Stato è stato informato su tutto quanto sta accadendo a Bissone dall’insediamento dell’attuale sindaco"" si legge nell'interrogazione che chiede anche se non sia il caso di nominare un commissario esterno.