A chiederlo è una mozione presentata oggi il cui primo firmatario è Paolo Pamini
BELLINZONA - Alcuni esponenti di AreaLiberale, UDC, Lega dei Ticinesi, PLRT e PPD hanno sottoscritto una mozione in cui chiedono che il Consiglio di Stato valuti e prenda le adeguate misure affinché le cittadine ed i cittadini possano pagare, oltre che in franchi svizzeri, in criptovalute quali bitcoin i servizi dell’Amministrazione cantonale.
I mozionanti propongono un’applicazione pilota nel Dipartimento delle istituzioni e chiedono un rapporto all’attenzione del Gran Consiglio dopo un anno di prova.
«Questa misura, simile a quanto ha già fatto l’anno scorso la città di Zugo (fino a CHF 200) e ha annunciato di fare dal 2018 il comune di Chiasso (fino a CHF 250), mira a lanciare un segnale fattuale a chi si occupa di FinTech e a rinforzare in tal modo la fiducia verso le istituzioni ticinesi in materia di innovazione. L’ambizione della mozione è di promuovere il Ticino come piazza svizzera alternativa e complementare a Zugo in materia di criptovalute, blockchain e FinTech, sostenendo la coraggiosa mossa già intrapresa da Chiasso», si legge nel testo.