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BELLINZONACassis raggiante: «Questa è la Svizzera, il Paese che adoro»

28.09.17 - 17:01
Applausi e sorrisi hanno accolto la prima apparizione del neo consigliere federale in Ticino
Tipress
Cassis raggiante: «Questa è la Svizzera, il Paese che adoro»
Applausi e sorrisi hanno accolto la prima apparizione del neo consigliere federale in Ticino

BELLINZONA - Applausi e sorrisi hanno accolto un raggiante Ignazio Cassis alla sua prima apparizione da consigliere federale in Ticino. «Buongiorno Bellinzona, buongiorno Ticino, buongiorno Svizzera. Grazie per il vostro calore, che ho sentito scendendo dalla stazione fino a qui. Luogo in cui ho vissuto per undici anni, come medico cantonale», ha detto il neo consigliere prima di tornare per un momento a mercoledì scorso. «Ci sono momenti in Svizzera in cui temiamo che la democrazia diretta possa commettere sciocchezze. C’è sempre un pericolo latente: in questi ultimi anni ci siamo chiesti: saprà la Svizzera capire l’importanza della coesione nazionale? Non ne eravamo sicuri. Ma questo si è arrivato lo scorso 20 settembre alle 9.15».

«Qui, in mezzo a tante persone allegre - ha proseguito Cassis - è mescolata un terzo dell’Assemblea federale. Ed è a voi che rivolgo il mio più profondo grazie. Senza il vostro voto non sarei dove sono» ha dichiarato Cassis, nelle diverse lingue nazionali, prima di fare qualche «passo indietro», ricordando l’importante ruolo giocato dal PLR, e in particolare alla fiducia riposta in lui dai presidenti Bixio Caprara e Petra Gössi. «Senza il loro convincimento, la loro strategia, la capacità di definire una linea, oggi non saremmo qui».

Nel suo percorso a ritroso, Cassis è tornato anche ai trascorsi nella capitale in cui ha vissuto a lungo. «Ero medico cantonale. Ho fatto da interprete fra due mondi diversi. Questo mi ha insegnato molto. Ho capito che ci sono metodi di diversi di pensare e agire. E questo è il segreto di una convivenza pacifica in una sistema federale come il nostro. Questa è la Svizzera, il Paese che adoro» ha dichiarato ringraziando quei funzionari «che mi hanno insegnato le regole della politica. Con la mia mente troppo scientifica mi dicevano: “se vai avanti così di maggioranze non ne fai più”».

Un ringraziamento Cassis lo ha rivolto a «tutte le persone che hanno permesso la festa». Il Consiglio di Stato, il Parlamento, il Cancelliere Arnoldo Coduri, «senza il quale la macchina organizzativa non sarebbe stata possibile», e infine la fanfara malcantonese giunta in Piazza della Foca ad allietare lo storico momento.

Gli ultimi ringraziamenti sono quelli più “personali”. Quello per Flavio Cotti, ultimo Consigliere federale ticinese dal 1986 al 1999, quello per Didier Burkhalter e moglie, quello per Isabelle Moret, e per il «suo fair play nella volata di questa lunga campagna». Le rappresentanze dei Cantoni di Ginevra, Vaud, Vallese e Uri, presenti a Bellinzona. E infine la famiglia. La mamma, le sorelle con cui «da bambini ci picchiavamo tanto, ma che non mi hanno ucciso, altrimenti non sarei qui». E dulcis in fundo la moglie, Paola Rodoni, «che non mi ha mai lasciato solo in questa avventura».

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