Un’interrogazione chiede chiarezza al Consiglio di Stato sul trasferimento di una funzionaria dal Dipartimento delle istituzioni a quello della sanità e socialità
BELLINZONA - Lara Filippini chiede al Consiglio di Stato di fare chiarezza sulla gestione del personale all’interno dell’Amministrazione cantonale. Nel mirino della deputata UDC - e dei cofirmatari Gabriele Pinoja (UDC-LaDestra), Tiziano Galeazzi (UDC-LaDestra), Paolo Pamini (AL-LaDestra), Sergio Morisoli (AL-LaDestra) - è finito in particolare il caso di un ex-segretaria aggiunta all’Ufficio migrazione di Bellinzona, accusata di aver trasmesso informazioni riservate sui permessi ad un conoscente.
La donna, nonostante la condanna, non è stata né licenziata, né sanzionata ma «addirittura», dopo attenta valutazione, spostata dal Dipartimento delle istituzioni (DI) a quello della sanità e socialità (DSS). Un agire che «appare assai superficiale e non degno» verso i cittadini e i funzionari, precisano Filippini e cofirmatari nell'interrogazione, chiedendo al Governo per quali motivazioni si è ritenuto che la funzionaria non dovesse essere licenziata.
Soffermandosi infine sul trasferimento, viene inoltre chiesto se la decisione sia stata presa in modo unanime dai 5 Consiglieri di Stato e se non si ritenga inopportuno - considerata la condanna - in un ufficio in cui «ha a che fare con dati sensibili».
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