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CANTONE / BERNAPensioni, sicurezza alimentare e civica sul menù del giorno

24.09.17 - 08:12
Oltre alla votazione federale, temi locali saranno in consultazione in dieci cantoni, fra cui la discussa introduzione della civica come materia a sé stante in Ticino
Ti Press
Pensioni, sicurezza alimentare e civica sul menù del giorno
Oltre alla votazione federale, temi locali saranno in consultazione in dieci cantoni, fra cui la discussa introduzione della civica come materia a sé stante in Ticino

 

BERNA - Gli svizzeri sono chiamati oggi alle urne per pronunciarsi sulla riforma delle pensioni e sulla sicurezza alimentare. Il primo tema prevede un pensionamento delle donne a 65 anni, maggiori sforzi per il secondo pilastro, ma anche un aumento delle rendite AVS.

L'esito di questo scrutinio si preannuncia incerto. Durante la campagna i due campi si sono dati del filo da torcere. Si vota separatamente sulla riforma e sul suo finanziamento mediante un aumento dell'IVA (+0,6 punti percentuali), ma i due temi sono strettamente legati e un solo no fa cadere tutto.

La modifica dell'IVA (Imposta sul valore aggiunto) richiede un cambiamento della costituzione e quindi la maggioranza di popolo e Cantoni. La Previdenza 2020 mira a rendere permanente il finanziamento delle rendite facendo fronte all'evoluzione demografica della società. In particolare prevede che le donne lavorino un anno di più e che nel secondo pilastro il tasso di conversione passi dal 6,8 al 6%.

Come compensazione, le nuove rendite AVS aumentano di 70 franchi e il tetto massimo delle rendite per i coniugi passa da 150 al 155% della rendita massima singola. Se la riforma viene approvata, sarebbe la prima volta da 40 anni che le rendite AVS aumentano.

Ciò non è piaciuto a PLR, UDC e una parte del padronato che giudicano la riforma troppo generosa e penalizzante per gli attuali pensionati e i giovani. Invece, Consiglio federale, PS, Verdi, PPD, PBD e PVL vi vedono un compromesso equo e indispensabile per finanziare le rendite future.

La sinistra è divisa. Il referendum contro la riforma è stato lanciato da sezioni cantonali di partiti di estrema sinistra e di sindacati opposti al pensionamento delle donne a 65 anni.

La suspense è minore per la sicurezza alimentare, altro tema in votazione federale. Il nuovo articolo costituzionale proposto dal parlamento è un controprogetto diretto all'iniziativa popolare dell'Unione svizzera dei contadini, che è stata ritirata.

Il testo prende in considerazione tutta la catena di produzione delle derrate alimentari. La Confederazione dovrà creare i presupposti per preservare le basi di produzione agricola e vegliare ad una produzione adeguata alle condizioni locali utilizzando le risorse naturali in modo efficiente.

L'agricoltura e il settore agroalimentare dovranno rispondere alle esigenze del mercato, contribuendo allo sviluppo sostenibile. Le derrate alimentari dovranno essere utilizzate in modo da ridurre gli sprechi.

Il Consiglio federale, le associazioni per la protezione dell'ambiente, l'industria agroalimentare e tutti i partiti in parlamento invitano a votare sì.

Oltre al Ticino, temi locali saranno in consultazione anche in sette cantoni della Svizzera tedesca e due - Ginevra e Neuchâtel - della Romandia. A Zurigo i votanti devono decidere sulla soppressione dell'aiuto sociale per i rifugiati ammessi provvisoriamente che si sono visti rifiutare la domanda d'asilo.

Ticino - I ticinesi sono invece chiamati ad esprimersi su due oggetti.

Il primo, il controprogetto all’iniziativa popolare “Uno per tutti, tutti per uno” chiede che «Cantone e Comuni, nell’assolvimento dei compiti pubblici, forniscano solidalmente il loro contributo, affinché sia garantita alla popolazione la giusta dotazione di servizi pubblici, in particolare in materia di strutture scolastiche e di prestazioni sociosanitarie».

Il secondo, ampiamente dibattuto durante le settimane precedenti al voto, chiede che «l’educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia dovrà essere insegnata quale materia a sé stante alla scuola media, dove oggi si insegna “storia e civica”. Per quanto invece riguarda le scuole postobbligatorie, essa dovrà essere inserita quale insegnamento all’interno delle discipline previste dai piani di studio».

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