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CANTONE / BERNACassis davanti ai gruppi UDC, PPD e Verdi

12.09.17 - 15:34
Sono iniziate le audizioni dei tre candidati alla successione di Didier Burkhalter in Consiglio federale. Per il ticinese si è trattato di «un bell'esercizio»
Keystone
Cassis davanti ai gruppi UDC, PPD e Verdi
Sono iniziate le audizioni dei tre candidati alla successione di Didier Burkhalter in Consiglio federale. Per il ticinese si è trattato di «un bell'esercizio»

BERNA - Ignazio Cassis, Pierre Maudet e Isabelle Moret hanno iniziato oggi pomeriggio le audizioni davanti ai gruppi parlamentari di UDC, PPD e Verdi. I tre candidati del PLR alla successione del consigliere federale Didier Burkhalter si sono presentati a turno davanti ai parlamentari dei tre partiti, che comunicheranno in seguito la loro posizione.

Tra una settimana il consigliere nazionale ticinese, il consigliere di Stato ginevrino e la parlamentare vodese saranno invece ascoltati dai gruppi socialista, verde liberale e borghese democratico.

Ignazio Cassis figura quale favorito sin dall'inizio, ma nelle ultime settimane Pierre Maudet sta conducendo un'intensa campagna per farsi conoscere tra i parlamentari federali, che sembra pagante.

Isabelle Moret appare invece ultimamente un po' più sulla difensiva, anche se ieri la sua audizione davanti all'Unione svizzera dei contadini (USC) sembra aver riscosso consensi.

Cassis: «Un bell'esercizio» - All'uscita dalle loro audizioni, i candidati si sono mostrati poco loquaci. Dopo essere stato ascoltato da UDC e Verdi, Ignazio Cassis ha detto che si è trattato di «un bell'esercizio. Penso di essere stato me stesso». Il Ticinese ha proseguito: «Sappiamo di rappresentare un partito e che le attese delle altre formazioni non sono necessariamente le stesse di quelle del PLR».

Cassis ha affermato di sentirsi a suo agio e di aver ricevuto una buona accoglienza davanti a ciascun gruppo. «Sapevo che cosa mi attendeva». Le audizioni e le domande si sono succedute in modo rapido e tutta una panoplia di temi è stata affrontata, ha proseguito il Ticinese.

Maudet: «Uno scambio interessante» - Dal canto suo, dopo essere stato sentito dai gruppi PPD e UDC, Pierre Maudet ha dichiarato che «è stato uno scambio interessante» e «mi rallegro di un eventuale lavoro comune». Uscendo dall'audizione dei democentristi, il Ginevrino ha aggiunto: «Penso che un consigliere federale debba essere capace di discutere con tutti i partiti e costruire compromessi».

A questo proposito, Maudet ha messo in risalto la sua esperienza a lavorare assieme ad esponenti di partiti diversi in seno all'esecutivo del canton Ginevra. Rispondendo a un giornalista ticinese, il Ginevrino ha aggiunto in italiano che «è stato un buon dialogo».

Moret: «esperienza unica a vivere» - Infine, uscendo dalla sala dove erano riuniti i parlamentari del PPD, Isabelle Moret non si è fermata subito a discutere con i giornalisti, accontentandosi di un ampio sorriso. La Vodese è apparsa più loquace dopo l'audizione del gruppo democentrista: «Ho avuto molto piacere nel presentare le mie idee e le mie visioni». «Era tutto ben organizzato e preparato», ha aggiunto la consigliera nazionale, precisando di essersi espressa in francese, tedesco e italiano.

Moret ha poi sottolineato come sia «stata un'esperienza unica da vivere». «Ho potuto presentare la mia visione della Svizzera del futuro, in particolare in materia digitalizzazione», ha concluso.

Strategia - Gli "hearings" davanti a ciascun gruppo parlamentare sono spesso cruciali per l'elezione. Ogni consigliere nazionale e agli Stati può infatti farsi un'opinione delle qualità di ciascun candidato. Tra i partiti non mancheranno calcoli tattici. Il verdetto cadrà il 20 settembre, quando il presidente dell'Assemblea federale Jürg Stahl annuncerà il nome dell'eletto. Si saprà allora se la Svizzera italiana sarà nuovamente rappresentata in governo.

La presenza di tre candidati ufficiali, ai quali verrà ad aggiungersi qualche altro nome al primo turno, rende l'elezione più intricata e potrebbe favorire calcoli strategici a partire dal terzo turno. I primi due turni dell'elezione sono infatti liberi. Tutte le persone che raccoglieranno meno di 10 voti verranno escluse dal turno successivo. Dal terzo turno, nessuna nuova candidatura è accettata e colui che ottiene meno voti è eliminato.

Nel caso in cui rimanessero solo due candidati con lo stesso numero di voti, lo scrutinio proseguirebbe fino alla designazione di un vincitore.

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