Lo conferma il Consiglio di Stato promettendo di vigilare sulla situazione: «Chiederemo regolarmente informazioni e aggiornamenti»
ISPRA - L’attuale situazione relativa al deposito di scorie radioattive a Ispra «non desta preoccupazione». Lo conferma il Consiglio di Stato rispondendo ad un’interrogazione presentata lo scorso giugno dai deputati PLR Sebastiano Gaffuri e Nicola Pini.
Considerata la delicatezza della questione e la sensibilità della popolazione, il Governo - che conferma di non essere stato formalmente informato del progetto, né dalle autorità italiane né da quelle europee - promette che intende vigilare «d’intesa con la Confederazione sugli sviluppi della situazione», richiedendo tramite i servizi tecnici del Dipartimento del territorio regolari informazioni e aggiornamenti in merito alla realizzazione e alla gestione del deposito.
Sul fronte garanzie per la sicurezza della popolazione e del territorio ticinese, il Consiglio di Stato spiega che nel deposito ISF (Interim Storage Facility) verranno stoccati temporaneamente solo i rifiuti prodotti dal sito di Ispra, sia quelli già esistenti sia quelli prodotti durante il programma di smantellamento, che verranno poi fatti confluire, entro il 2030, in un deposito nazionale italiano, attualmente in fase di pianificazione.
Una volta completato il programma e realizzato il deposito nazionale, sul territorio di Ispira non rimarrà alcuna traccia di radioattività connessa con le attività del Centro JRC.