LUGANO - La recente approvazione del CCL nel settore dell’architettura suscita già le prime resistenze.
Stando infatti a quanto riportano UNIA e OCST, la titolare dello studio di architettura - professoressa presso un’Accademia del Nord Italia - avrebbe dichiarato che «con l’entrata in vigore del CCL, gli studi dovranno versare stipendi altissimi ai propri dipendenti e il quadro dirigente dovrà versarsi obbligatoriamente stipendi ancora più alti».
I sindacati, dal canto loro, stigmatizzano questo genere di comunicazioni, «che gettano ancora una volta discredito su una categoria che sta cercando, attraverso l’introduzione del CCL, di regolamentarsi a salvaguardia della propria dignità professionale».
Inoltre, sempre i due sindacati, non vogliono che «la volontà di combattere questo CCL sia dettata dalla possibilità di reperire facilmente architetti a basso costo, anche a tutela dei ragazzi formati nelle nostre scuole».