BELLINZONA - Sul foglio ufficiale del 9 giugno 2017 si può leggere che la commissione paritetica cantonale per l’edilizia ed il genio civile ha effettuato l’iscrizione al registro di commercio. È da questo fatto che Gianmaria Frapolli ha preso lo spunto per costruire un’interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato.
Secondo il firmatario infatti lo stato attuale configura uno sbilanciamento tra i partner sociali determinato dal potere esercitato da funzionari delle Commissioni paritetiche verso le singole imprese. «Le commissioni paritetiche possono agire in modo disinvolto grazie alla forte disponibilità di mezzi finanziari di cui dispongono, senza soggiacere a verifiche e controlli di cui, per contro, sono sottoposte le imprese e altri enti che svolgono la loro attività in ambito lavorativo, economico e sociale» si può leggere nel testo dell’interrogazione.
Pertanto Gianmaria Frapolli chiede al Consiglio di Stato come mai le aziende debbano giustamente sottostare a importanti controlli da parte dell’autorità cantonale mentre le commissioni paritetiche, che hanno importanti doveri e obblighi verso i lavoratori e le imprese che le sorreggono finanziariamente, non risultavano neppure, fino a qualche settimana fa, iscritte al registro di commercio, e se non esistano statuti della Commissione paritetica dell’edilizia e del genio civile prima del 24 novembre 2016.
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