BELLINZONA - È per chiarire alcuni punti della riforma della scuola dell’obbligo che alcuni deputati (Maristella Polli, PLR; Franco Celio, PLR; Claudio Franscella, PPD; Sergio Morisoli, La Destra) interpellano il Governo.
«La gestione, sia della fase preparatoria del documento, che di quella inerente la consultazione - scrivono i gran consiglieri - non sono state svolte, per usare un eufemismo, in modo ottimale tanto da suscitare, in particolare proprio all’interno del mondo della scuola, una serie di reazioni tali che hanno indotto il Parlamento a bloccare una fase sperimentale che era prevista già per quest’anno».
Lo scopo della decisione parlamentare è - ricordiamo - attendere la fine della consultazione, presentare un rapporto alla commissione scolastica e poi decidere come proseguire su questo tema. «In sostanza - sottolineano i firmatari dell'interpellanza - l’implementazione anche di una fase di prova del progetto doveva essere momentaneamente congelata».
Sul numero 31 del foglio ufficiale è stato pubblicato un concorso riguardante gli incarichi di esperti di materia della scuola media e consulenti didattici per la scuola dell’obbligo. «Se gli esperti di materia sono una figura conosciuta e importante del nostro ordinamento scolastico, tanto da essere citati più volte all’interno della legge sulla scuola (articoli 11 e 12), al contrario non viene citata in alcun passaggio la figura del “consulente didattico” che - secondo gli interpellanti -, risulta invece presente solo nel documento attualmente disponibile inerente “La scuola che verrà”».
Al Consiglio di Stato vengono quindi posti i seguenti interrogativi: