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CANTONEEcco le nove «misure urgenti» del PS per la tutela del lavoro e dei salari

29.04.17 - 18:15
I socialisti confermano la bocciatura per “Prima i nostri!”: «Le lavoratrici e i lavoratori vanno protetti rafforzando i salari e le condizioni di lavoro, non dividendoli»
tipress
Ecco le nove «misure urgenti» del PS per la tutela del lavoro e dei salari
I socialisti confermano la bocciatura per “Prima i nostri!”: «Le lavoratrici e i lavoratori vanno protetti rafforzando i salari e le condizioni di lavoro, non dividendoli»

BELLINZONA - La proposta di nove misure urgenti a tutela del lavoro e dei salari in Ticino, presentate dalla Direzione del Partito, sono state adottate all’unanimità dalla Conferenza cantonale del Partito Socialista, tenutasi a Bellinzona questa mattina e intitolata «Insieme per un lavoro e dei salari dignitosi».

La proposta si pone l'obbiettivo di portare «misure concrete ed efficaci ai problemi del mondo del lavoro in Ticino, non dei proclami inattuabili». 

Qui di seguito le nove misure proposte:

Regolamentare il settore delle agenzie interinali; creare un fondo per il lavoro; definire il salario minimo legale superiore alla soglia definita dalle prestazioni sociali di base; potenziare le misure di controllo e di vigilanza del mercato del lavoro; istituire un Ente cantonale per lavori di utilità̀ pubblica; applicare da subito l’art. 10 della L-Rilocc; aumentare e rafforzare nella direzione della “preferenza nazionale light” l’azione degli uffici regionali di collocamento (URC); dar seguito alle conclusioni del Piano cantonale dell’alloggio; insistere per il vincolo degli enti beneficiari di contratti di prestazione all’adesione a un contratto collettivo di lavoro.


La Conferenza cantonale del PS ha deciso inoltre di non accettare le proposte della Commissione “Prima i nostri!”.

«La legge d’applicazione - riferisce un comunicato dello stesso Partito Socialista - propone un’inaccettabile principio di discriminazione: le lavoratrici e i lavoratori vanno tutelati rafforzando le condizioni di lavoro e i salari, non dividendoli».

Il PS conferma quanto già  sostenuto prima del voto popolare, e cioè che «questa iniziativa è un insieme di proclami non attuabili dal Cantone».

Nel corso della Conferenza cantonale sono state trattate più tematiche e presentati differenti aspetti della situazione del lavoro in Ticino. Il peggioramento delle condizioni di lavoro e il livello dei salari sono stati però il nocciolo della questione.

A preoccupare maggiormente il PS sono i salari, definiti «i peggiori della Svizzera», la disoccupazione «sempre più strutturale e che la crescita economica non riesce a riassorbire», e infine le irregolarità relative ai salari, le condizioni di lavoro sia per quanto riguarda gli orari, le indennità o le norme di sicurezza così come le denunce di rilevanza penale, come l’usura e lo sfruttamento di persone. 

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COMMENTI
 

F.Netri 6 anni fa su tio
Come al solito e in perfetto stile social-comunista, hanno bellamente evitato di affrontare il problema di come finanziare i loro sogni.

Nicklugano 6 anni fa su tio
Beh, io vado regolarmente a mangiare in un ristorante-pizzeria di Lugano che ha solo dipendenti residenti.... evidentemente si può fare! Bravi !!

elvetico 6 anni fa su tio
Meglio tardi che mai ! Ma svegliarsi prima, no eh !

nessuno 6 anni fa su tio
misure urgenti per la tutela del lavoro e dei salari: fare la spesa in Italia ed alla cassa chiedere lo sconto. si risparmia ....

samarcanda 6 anni fa su tio
Strano che per i peggiori salari se ne preoccupino solo ora.

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Risposta a samarcanda
Mah...onestamente siamo governati dalla destra da un bel po di tempo e non mi pare che le cose siano migliorate. Per me ormai destra e sinistra sono concetti superati. Contano i progetti, le idee e le persone. Io ho l'impressione che in questo cantone, ma più in generale in tutto il mondo, siano in atto delle dinamiche che stanno generando tensioni sociali veramente importanti. I ricchi diventano sempre più ricchi mentre i poveri sempre più poveri. La classe media paga un po' per tutti e sta scomparendo tendendo alla povertà, stretta nella morsa di tasse, prezzi alti e premi di cassa malati insostenibili. La destra non mi sembra interessata a risolvere le questioni dei salari e delle casse malati. A me pare che parlino spesso, tanto è troppo di stranieri ma poi per la nostra gente concretamente non fa nulla.

samarcanda 6 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Sì, bisogna guardare i fatti, ma la sinistra non ha risposto alle richieste di aiuto dei poveri, se n'è lavata le mani ed ora è chiara la sua indifferenza. La sx ha fatto e sostenuto lo stesso gioco della dx, è questo è un tradimento terribile e disumano. Senza troppi patemi d'animo, guardiamo all'importante eredità di Olof Palme e degli intellettuali socialisti che avevano ragionato con lui e applichiamola. Certo che con un Raoul Ghisletta che snobba chi gli chiede aiuto anche individualmente con frasi del tipo: "Un soldato solo non fa la guerra" (allorché i socialisti erano un esercito), non si va lontano. Ricordo il suo sorrisetto sarcastico e insopportabile. Se siamo a questi punti, la colpa è anche della sx. Ciao.

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Risposta a samarcanda
Su questo sono pienamente d'accordo con te. Per questo motivo scrivo che destra e sinistra per me sono concetti un po' superati. Diciamo che oggi sembra che la cosa che importi ai politici sia di essere eletti, a loro interessa il potere e governare. Interessa molto bene il bene della collettività. A sinistra hanno identificato il bacino di voti nei dipendenti pubblici e, in pratica, difendono solo loro. Dei poveri veri in effetti se ne fregano abbastanza. Purtroppo non ci sono più persone di spessore che si metttono a disposizione per gestire la cosa pubblica e questi sono i risultati. Tutti noi siamo un po' colpevoli, perché non ci mettiamo a disposizione e magari facciamo scelte elettorali più dettate dalla pancia che dal cervello
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