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CANTONENiente limitazione d’orari per le cave ticinesi

28.04.17 - 06:00
Il Consiglio di Stato intendeva introdurre degli limiti per brillamenti e scavi, ma quasi tutti gli interessati hanno risposto picche
Tipress
Niente limitazione d’orari per le cave ticinesi
Il Consiglio di Stato intendeva introdurre degli limiti per brillamenti e scavi, ma quasi tutti gli interessati hanno risposto picche

BELLINZONA - Le cave ticinesi non sono tenute a rispettare particolari misure contro l’inquinamento fonico, infatti nel regolamento d’applicazione dell’Ordinanza federale contro l’inquinamento fonico non esiste un articolo che contempli questo genere di attività. A fine 2016 il Consiglio di Stato aveva messo in consultazione una modifica del regolamento proprio per colmare questa lacuna. In particolare si sarebbe limitata l’attività estrattiva dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 17.30.

Il peso dei comuni - Apriti cielo: come preventivato le aziende e le associazioni di categoria si sono messe di traverso. Ma non solo loro: anche numerosi dei comuni interessati si sono opposti a una regolamentazione del settore. Gli unici a sposare la proposta del Governo sono stati alcuni patriziati e tre comuni: Biasca, Claro e Pollegio. Il risultato finale è impietoso: dei 26 soggetti che hanno risposto alla consultazione, solo 6 hanno accolto positivamente le limitazioni.

Status quo - Il fallimento della consultazione, da nostre informazioni, ha spinto il Dipartimento del territorio e il Consiglio di Stato a lasciar perdere. Il regolamento rimarrà invariato e i cavisti continueranno a non avere limitazioni particolari per brillamenti e scavi.

 

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COMMENTI
 

SosPettOso 6 anni fa su tio
Brillamenti prima delle 8 e dopo le 17:30 se ne sentono fortunatamente pochi. Certo però che chiedere ai cavisti se accettano una limitazione (anche se non li toccaminimamente nell'operatività) è da ingenui o da falsi. È da ingenui anche chiedere la stessa cosa ai comuni che le ospitano senza considerare che le cave sono spesso situate in piccoli comuni dove figurano come unica industria, maggior contribuente e magari anche proprietà del sindaco, di qualche municipale o loro parente.Una simile limitazione va imposta, punto e basta. Eventualmente poi si puo' discutere della procedura (più o meno complicata) per ottenere delle deroghe...
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