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BALERNA«Un museo virtuale a Balerna»

25.04.17 - 18:33
«Un museo virtuale a Balerna»

BALERNA - «Un museo virtuale a Balerna per la presentazione del patrimonio artistico e architettonico comunale». A richiederlo, tramite una mozione al Municipio, è la consigliera comunale Mixaris Gerosa in rappresentanza della Sinistra. 

L'idea è venuta a seguito della mostra "Da Rinaldi a Raggenbass" tenutasi nella Sala del Torchio, che ha portato alla luce «una piccola parte delle opere d'arte di proprietà comunale; un vero tesoro composto da molte opere, realizzate da artisti che hanno un forte legame con il nostro territorio».

«Alcune di queste opere - scrive Mixaris Gerosa -  si possono ancora oggi ammirare, aggirandoci per sale e corridoi della Casa Comunale. Tenendo conto dell'elevato numero di queste opere, destinate ad aumentare ancora con le future acquisizioni, sottolineiamo l'importanza del fatto che tutta la comunità balernitana possa fruire dell'intero patrimonio culturale. Rendendo così disponibile questo patrimonio anche a un più vasto pubblico al di fuori del territorio comunale, per esempio scuole e ricercatori».

Queste opere, scrive ancora la consigliera comunale, oggi sono tristemente confinate in “cantina” e sono destinate a rimanere sconosciute, perché siamo consapevoli che aspirare ad avere uno spazio espositivo permanente è purtroppo un'utopia. «Proponiamo dunque di dotarci di un Museo Virtuale, nel quale vengano presentate tutte le opere di proprietà comunale. Questo Museo Virtuale potrebbe essere arricchito con la presentazione del patrimonio architettonico del nostro Comune».

«Oggi - sottolinea ancora Mixaris Gerosa - molti musei propongono soluzioni simili. Molti potrebbero essere i modi adatti per realizzare tale impresa, sul web si trovano una infinità di proposte interessanti. Nello specifico vi citiamo come esempio il Progetto “Sàmara” sviluppato sotto la guida del DECS, che ha come scopo facilitare l’accesso al ricco patrimonio culturale e scientifico custodito dagli istituti attivi sul territorio del Cantone Ticino». 

In seguito la consigliera comunale pone una domanda fondamentale: «Chi potrebbe occuparsi della digitalizzazione del nostro piccolo, ma prezioso patrimonio?» 

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