La dichiarazione giurata di due coniugi è stata consegnata alla Cancelleria di Stato. Il sindaco Vismara: «Assurdo, dopo un risultato così chiaro c'è chi getta ancora fango»
PARADISO – Un voto preferenziale destinato a un candidato leghista sarebbe svanito nel nulla. È quanto avrebbero dichiarato di recente due coniugi di Paradiso, in seguito alle elezioni comunali bis, svoltesi due settimane fa. La dichiarazione, pronunciata davanti al giudice, è stata consegnata alla Cancelleria di Stato. Il caso ha dell'incredibile se si pensa che riguarda un Comune, Paradiso appunto, già confrontato con irregolarità alle urne.
Lati oscuri – La vicenda è contorta e presenta diversi lati oscuri. Ci atteniamo ai fatti. Due coniugi di Paradiso, di orientamento socialista, decidono di dare il loro voto preferenziale a un candidato leghista al Municipio. Stiamo parlando di numeri irrisori, va precisato. Il candidato in questione, a fine votazione, analizzando i voti provenienti da altre liste (panachage), si ritroverà con un solo voto preferenziale dal PS. Dove è finito l'altro voto? I due coniugi giurano di avere dato, entrambi, un voto preferenziale al candidato leghista. «Io e mia moglie abbiamo dichiarato quello che dovevamo dichiarare. Non abbiamo altro da aggiungere», sostiene al telefono il diretto interessato che, come la consorte, aveva votato per corrispondenza.
Bisogno di pace – Dice poco anche Antonio Caggiano, responsabile della sezione leghista di Paradiso. «Questa informazione circola da giorni. È giunta anche a me. Non so bene come valutarla. Se fosse vera, sarebbe una cosa non bella. Noi non abbiamo voluto cavalcarla. In questo momento è opportuno evitare nuove tensioni. Ora a Paradiso abbiamo davvero bisogno di serenità».
L’urna fragile – Trapela un’altra informazione, avvolta anch’essa dalla confusione. Venerdì 31 marzo la parete posteriore dell’urna contenente circa 800 voti per corrispondenza si sarebbe staccata improvvisamente. Al fatto avrebbero assistito diverse personalità.
Vittoria – Il sindaco Ettore Vismara getta acqua sul fuoco. «Ci hanno fatto rifare le elezioni. E le ho stravinte. Non è possibile che dopo un risultato simile, ci sia ancora qualcuno che cerchi di gettare fango. È assurdo. Noi non abbiamo mai ricevuto segnalazioni ufficiali su questa vicenda. E finché non ne riceviamo, la trattiamo come una voce di corridoio, non fondata».
Lo sfogo – Poi il sindaco di Paradiso si lascia andare a uno sfogo. «Mi sento bersagliato. Da tempo ci sono sempre le stesse persone che mettono in piedi leggende del genere per gettarmi in cattiva luce. Il Mattino per quattro mesi ha scritto su di me. Ora che ho vinto un'altra volta alle urne, tutto tace. Scommetto che fra tre anni riprenderanno con le loro frecciate. A Paradiso, comunque, la maggior parte della gente ha capito che siamo persone serie. Lo deduco dalle centinaia di lettere di congratulazioni che abbiamo ricevuto nelle ultime settimane».
Il cancelliere di Stato – Già, ma il voto preferenziale andato perso? E l'urna che si apre improvvisamente? Si tratta di due casualità? Abbiamo girato le domande direttamente al cancelliere di Stato, Arnoldo Coduri. Lapidaria la risposta. «I risultati delle elezioni comunali sono stati proclamati dall'Ufficio cantonale di accertamento il 3 aprile 2017 e pubblicati sul Foglio Ufficiale dello scorso 7 aprile. Sono quindi dati ufficiali. Non ho altro da aggiungere».