Presentato oggi l’atto parlamentare sull’applicazione dell’iniziativa per la preferenza indigena. Marchesi: «Al Parlamento il voto finale»
BELLINZONA - È partita puntando il dito contro i partiti ticinesi e il Governo, l'odierna conferenza stampa dell'UDC per la presentazione e l’atto parlamentare sull’applicazione dell’iniziativa costituzionale “Prima i nostri”.
L'UDC, infatti, ha voluto sottolineare l'assenza di collaborazione. «I partiti ci hanno attribuito una grande responsabilità, lasciando il compito dell’applicazione esclusivamente a nostro carico - ha criticato il presidente cantonale Piero Marchesi -. Una rarità, mai successo un caso simile, dove gli iniziativisti hanno dovuto portare le soluzioni quasi in autonomia».
Anche il Governo, in questo senso, è stato definito «assente». «Non ha contribuito minimamente a trovare delle soluzioni», ha aggiunto Marchesi. «Il tavolo di lavoro ventilato dal Consiglio di Stato il giorno della votazione non è stato attuato».
Ad ogni modo, a 6 mesi dal voto popolare e a meno di 5 mesi dall’istituzione della commissione, è stato presentato il risultato del lavoro che dovrà ora, dopo gli ultimi lavori della commissione parlamentare «Prima i Nostri», essere valutato dal Parlamento per il voto finale. «Al loro responsabilità valutare e migliorare eventualmente la nostra proposta», ha concluso il presidente cantonale UDC.
La proposta si pone come obiettivi, lo ricordiamo, quello della preferenza indigena nelle assunzioni, la lotta al dumping salariale e alla sostituzione della manodopera e, infine, l'imposizione della reciprocità.
Qui di seguito la proposta di applicazione
Preferenza indigena sul mercato del lavoro
Salari dignitosi