I democentristi si schierano con il Dipartimento delle istituzioni e crititcano il Manifesto del Comitato unitario per una nuova politica migratoria svizzera
RIVERA - L’UDC Ticino prende la parola e - attraverso un comunicato - si schiera compattamente a difesa «della legge» e dell’operato del Dipartimento guidato da Norman Gobbi, attaccato nella giornata di lunedì dal manifesto pubblicato dal “Comitato unitario per una nuova politica migratoria svizzera”.
Un «comitato Brancaleone», come definito dai democentristi ticinesi, che «sotto un apparente obiettivo politico di livello federale» cerca di sfruttare «una ghiotta occasione per tentare di indebolire con l’attacco personale la posizione di un consigliere di Stato che gode di eccessivo consenso popolare».
Le misure adottate dal Dipartimento delle istituzioni nell’ambito dell’iniziativa federale contro l’immigrazione di massa e di quella cantonale “Prima i nostri!” - sebbene «poche» ma giustificate da uno «spazio di manovra ridotto», sostiene l’UDC - non hanno «fatto altro che applicare la legge» secondo quanto espresso dalla volontà popolare.