Tredici deputati capeggiati da Boris Bignasca chiedono un giro di vite sui costi relativi ai richiedenti l'asilo
LUGANO - «Le spese alla voce "asilanti, ammissione provvisoria e NEM" devono essere plafonate». Lo richiedono tramite una mozione 11 rappresentanti della Lega - Boris Bignasca (primo firmatario), Massimiliano Robbiani, Omar Balli, Mauro Minotti, Lelia Guscio, Fabio Badasci, Silvana Minoretti, Giancarlo Seitz, Patrizia Ramsauer, Ivano Lurati, Maruska Ortelli - e 2 dell'UDC Tiziano Galeazzi e Lara Filippini.
Nella mozione viene sottolineato come il Ticino sia uno dei cantoni maggiormente confrontato con un elevato flusso di richiedenti l’asilo. «L’entrata e la presenza di questi ospiti sul nostro territorio sta subendo un’impennata negli ultimi anni, rendendo palese come certe politiche federali vogliano trasformare il Ticino nell’HUB della migrazione a livello svizzero. In questo senso assistiamo, dunque, al moltiplicarsi di centri asilanti in tutto il territorio cantonale».
Le spese di gestione - sottolineano i 13 politici - ammontano a 40 milioni di franchi e sono coperte in parte dal contribuente ticinese. Spese che vanno a pesare pesantemente sul bilancio cantonale. «Il Ticino è confrontato con un deficit che il governo sta combattendo principalmente sul fronte delle entrate. Dal nostro punto di vista, vorremmo invece che si provasse ad agire in maniera più incisiva sulle uscite cantonali a partire appunto da quella per la gestione degli asilanti».
Per questo motivo, e prendendo come esempio altri cantoni svizzeri, i 13 deputati ticinesi richiedono che le spese alla voce asilanti vengano "plafonate". «Il Cantone non può spendere per questa voce più di quanto viene rimborsato dalla Confederazione».
I deputati chiedono quindi che il Consiglio di Stato, e in particolare il DSS responsabile del dossier - metta in atto «tutti gli strumenti a disposizione per limitare queste spese».