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SVIZZERA / CANTONELa Comco bacchetta il Ticino

20.02.17 - 10:23
Nel nostro Cantone, così come a Berna e a Vaud, non vengono rispettate alcune leggi relative al mercato interno. Le raccomandazioni
La Comco bacchetta il Ticino
Nel nostro Cantone, così come a Berna e a Vaud, non vengono rispettate alcune leggi relative al mercato interno. Le raccomandazioni

BERNA - L'accesso a determinati mercati - servizi di sicurezza privati, ristorazione, accoglienza di minori, artigianato, fiduciari, architetti e ingegneri, costruzione - è ancora ristretto da normative cantonali nei cantoni di Berna, Vaud e Ticino. Lo afferma un'inchiesta della Commissione della concorrenza (COMCO).

L'indagine in questi tre cantoni aveva lo scopo di verificare se la prassi amministrativa delle autorità cantonali rispetta le esigenze della legge federale sul mercato interno (LMI) relative all'autorizzazione di accesso da parte di offerenti extracantonali.

È emerso che la libera circolazione intercantonale nel settore delle professioni sanitarie funziona bene. Per contro, i tre Cantoni non applicano in modo coerente la LMI in vari settori. Differenze normative conducono a restrizioni, impedendo il cambiamento di cantone e l'esercizio di un'attività lucrativa in tutta la Svizzera.

La LMI garantisce ad ogni impresa o indipendente che dispone di un'autorizzazione rilasciata da un Cantone di esercitare la propria attività lucrativa su tutto il territorio della Confederazione, rileva la COIMCO. L'accesso al mercato "non può essere ristretto o impedito da una normativa cantonale o comunale".

Le domande presentate da offerenti extracantonali devono essere esaminate nel quadro di una procedura "semplice, rapida e gratuita".

La COMCO ha perciò emesso delle raccomandazioni ai Cantoni perché rendano conformi le procedure di accesso al mercato. Queste raccomandazioni non sono vincolanti. Le persone interessate e la COMCO possono tuttavia ricorrere in casi concreti contro le decisioni di autorizzazione rilasciate dai Cantoni, qualora queste violino la LMI.

Raccomandazioni al Ticino - Le raccomandazioni formulate dalla COMCO al Ticino concernono: professioni sanitarie, attività alberghiere e di ristorazione, attività private di investigazione e sorveglianza, attività di accoglienza di minori, professioni di ingegnere e architetto, professioni di fiduciario, attività artigianali e attività di costruzione.

Si raccomanda in particolare di sopprimere:

- il domicilio o la sede nel Cantone

- l'iscrizione a un albo professionale o a un registro cantonale

- il pagamento di tasse per l'iscrizione, le modifiche e la tenuta a giorno dell'albo professionale o del registro cantonale

- l'emolumento per la procedura di autorizzazione dei richiedenti esterni.

Invece di presentare un certificato di buona condotta, il richiedente deve avere possibilità di autorizzare le autorità ticinesi a effettuare accertamenti presso le autorità competenti del Cantone d'origine.

Inoltre, non devono essere richiesti estratti del casellario giudiziale, polizze di assicurazioni e prove di altre garanzie, in quanto tali documenti sono già stati forniti alle autorità competenti del Cantone d'origine.

 


 

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