Niente protezione giuridica per gli animali, via il quarto giudice dei provvedimenti coercitivi, soglie di reddito più basse per gli aiuti sociali, ma sulle cure a domicilio vince il referendum
Protezione giuridica degli animali - Gli animali dunque in Ticino non avranno una protezione giuridica maggiore. Con soli 35 voti di differenza (i no sono stati 47.985 mentre i si si sono fermati a 47.950) - i ticinesi hanno deciso che non è necessario inserire la tutela giuridica degli animali tra i valori fondanti della nostra società. Non avremo dunque un avvocato degli animali (proposta che era già stata bocciata in passato a livello federale), né un magistrato addetto agli animali e tantomeno un servizio di polizia apposito.
Tre giudici dei provvedimenti coercitivi - Non ce l’ha fatta il referendum alla nuova organizzazione giudiziaria in Ticino, che prevede soli tre giudici dei provvedimenti coercitivi e non quattro. I contrari si sono infatti fermati al 46,3% dei voti, mentre i favorevoli rappresentano il 53,7%. È dallo scorso maggio che, dopo il pensionamento di Edy Meli, che questo ufficio giudiziario funziona con soli tre magistrati, supportati da un giurista. Vista la decisione del popolo ticinese, si continuerà così.
Salve le cure a domicilio - Il piano di risparmi per 2,5 milioni di franchi nell’ambito delle cure a domicilio è stato rimandato al mittente dagli elettori ticinesi. Così come è scongiurata l’ipotesi che, nel caso di mancato contenimento delle spese, si possa applicare una tassa giornaliera a carico degli utenti. Il risultato è stato molto tirato, i referendisti l’hanno spuntata per poco più di duemila voti. I no, infatti, si sono attestati a quota 51,3%, contro il 48,7% dei favorevoli alla misura decisa dal Gran Consiglio lo scorso anno.
Abbassato il reddito per le prestazioni sociali alle famiglie - È stata abbassata la soglia di reddito perché un nucleo famigliare possa ottenere prestazioni sociali. Nessuna modifica per le persone singole, mentre con l’aumentare della dimensione dell’economia domestica il reddito sotto il quale bisogna stare per ricevere aiuti supplementari diminuisce. Il 52.5% dei ticinesi, infatti, ha approvato la misura che, secondo Governo e Parlamento, dovrebbe permettere di usare gli oltre 3 milioni risparmiati per altre misure per favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro. I no, invece, si sono fermati al 47,5%.