È questo il quesito sottoposto al Consiglio di Stato dal deputato Marcello Censi (PLR) e da altri suoi colleghi parlamentari
BELLINZONA - Ed ora che succederà nell'Alto Ticino? Dopo la sbornia dei festeggiamenti per la messa in funzione della galleria più lunga del mondo, in Leventina si guarda con una certa apprensione al futuro.
Infatti, il timore già espresso più volte, è che le FFS si disimpegnino, lasciando al suo destino «la storica tratta che da Biasca, sin dal 1882, assicurava il collegamento con il Nord delle Alpi». La linea del San Gottardo, come ricordano i firmatari dell'interrogazione di Marcello Censi (PLR) e altri deputati in Gran Consiglio (Crugnola, PLR - Terraneo, PLR - Celio, PLR - Käppeli, PLR - De Rosa, PPD - Ghisla, PPD), «consisteva in 90 km di doppio binario, di cui 31,1 km in galleria e 1,34 su ponti e viadotti, 11 stazioni e innumerevoli posti di lavoro in particolare per persone indigene e legate al territorio».
Le comunità valligiane rischiano di vedersi diminuire i collegamenti ferroviari e di subire così un contraccolpo economico non indifferente. «Già oggi, complice la messa in esercizio della galleria di base di Alptransit, la clientela si è drasticamente ridotta da circa 9.000 passeggeri giornalieri a 500, da 240 treni al giorno ad una quarantina. Fattori che evidentemente inducono il volume degli affari a diminuire drasticamente e a rendere il servizio poco attrattivo agli occhi dell'ex Regia Federale».
Vista la situazione descritta, i deputati hanno posto all'attenzione del Consiglio di Stato una interrogazione in cui si chiedono quali saranno i passi del Governo «presso FFS e Confederazione, al fine di garantire il trasporto pubblico nell'Alto Ticino e nel contempo favorire lo sviluppo delle regioni periferiche». Inoltre si chiede se la impresa di trasporto privata, la «Schweizerische Südostbahn AG», abbia sottoposto un'offerta per la gestione della tratta e come questa venga valutata. Infine si chiede se al Consiglio di Stato risulti che le FFS «abbiano provveduto ad inoltrare un'offerta all'Ufficio Federale dei trasporti per la gestione della tratta esclusivamente per il traffico regionale che di fatto comporterà un declassamento della linea».