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CANTONEIl PPD attacca Zali: «Stop alle intimidazioni»

02.12.16 - 13:30
Il partito popolare democratico chiede il ritiro della segnalazione di Caimi al Consiglio della Magistratura
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Il PPD attacca Zali: «Stop alle intimidazioni»
Il partito popolare democratico chiede il ritiro della segnalazione di Caimi al Consiglio della Magistratura

BELLINZONA - Il caso era esploso nella giornata di ieri. Quando il consigliere di Stato Claudio Zali aveva deciso di segnalare al Consiglio della Magistratura il giudice supplente del Tribunale d'appello Carlo Luigi Caimi per un post che aveva scritto sulla propria pagina Facebook.

Lo scritto incriminato faceva riferimento alla nuova normativa sugli appalti sostenendo che essa sarebbe naufragata al primo ricorso al Tribunale federale. 

L'agire di Zali non ha però lasciato indifferente il PPD, partito del quale Caimi è ex deputato, che oggi si dice «sconcertato» dalla segnalazione effettuata dal Consigliere di Stato. «Zali - si legge in un comunicato - con la consueta sobrietà, ha dichiarato che "i giudici [...] non devono sputare [le sentenze] su Facebook". Zali sostiene poi che Caimi, in qualità di Giudice supplente del Tribunale d'Appello, avrebbe interferito nel processo legislativo».

Ma le critiche non finiscono qui. Il PPD infatti ricorda al Direttore del DT, «probabilmente indaffarato a escogitare nuove tasse», che Carlo Luigi Caimi è attivo è attivo nella Camera per l'avvocatura e il notariato, che notoriamente non si occupa di appalti pubblici. «Non si capisce poi perché un giudice, durante il processo legislativo, non possa esprimere la sua opinione sulla coerenza giuridica di una norma».

Il PPD  invita quindi Claudio Zali a «ritirare la propria segnalazione, dall'amaro sapore intimidatorio».

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