I Verdi ticinesi commentano il «No» massiccio alla iniziativa per la denuclearizzazione anticipata al 2029
BERNA / BELLINZONA - L'iniziativa federale popolare promossa dai Verdi volta ad anticipare l'uscita dal nucleare entro il 2029 non ha avuto successo. Troppa paura da parte del popolo svizzero di cambiare quella strategia energetica voluta dal Governo e votata dal parlamento federale per uscire dal nucleare entro il 2050.
I Verdi ticinesi - Per i Verdi ticinesi, il «No» di oggi rappresenta «un'occasione persa» per la Svizzera che, confrontata con la concorrenza internazionale per lo sviluppo tecnologico, potrebbe «accumulare ulteriori ritardi rispetto ai nostri vicini più virtuosi».
Votazione seguita con interesse anche all'estero - Per «vicini virtuosi» non si intende altro che la Germania, Paese leader a livello europeo nell'energia rinnovabile che spegnerà la sua ultima centrale nucleare entro il 2022. La SWR, emittente radio-televisiva pubblica della Germania sud-occidentale, ha seguito con grande interesse questa votazione, con servizi e reportage su Beznau, famosa per ospitare la centrale nucleare più vecchia del mondo e non lontanissima dal confine con la Germania. Nel riportare il risultato di oggi riferisce di «una sorprendente netta maggioranza» contraria ad un'uscita anticipata dal nucleare.
Verdi preoccupati - I Verdi ticinesi si dicono preoccupati per un risultato che si colloca in un periodo in cui la sovrapproduzione di energia elettrica «va a danneggiare un settore chiave come l'idroelettrico che in Ticino e Grigioni in particolare rappresenta un'industria di primaria importanza per il settore pubblico».
Attenzione all'invecchiamento delle centrali - Secondo uno studio dell'Istituto tedesco per l'Ecologia applicata (Institut für angewandte Ökologie) in collaborazione con scienziati internazionali sarebbero 129 le centrali nucleari in Europa che presentano sensibilità ai guasti con l'avanzare dell'età. Guasti che non riguardano soltanto l'invecchiamento fisico, ma anche gli standard di sicurezza. E tra le sorvegliate speciali vi è la centrale nucleare di Beznau, che con i suoi 47 anni, è la più vecchia al mondo. Secondo gli esperti di Bund, Öko-Institut e di Greenpeace la vita di una centrale nucleare non dovrebbe superare i 40 anni.
Il PS: "Comincia il conto alla rovescia per l'abbandono del nucleare" - Il PS ticinese, in una nota giunta in serata, mette in evidenza il voto espresso dal 46% dei favorevoli all'iniziativa e chiede l'uscita dal nucleare nei tempi previsti dalla strategia energetica 2050 puntando sulle rinnovabili in sostituzione di reattori ormai vetusti come quello di Beznau.
Il PPD: "Evitato il caos" - Infine il PPD ticinese ha salutato con soddifazione la bocciatura dell'iniziativa. «Con questo risultato - si legge nella nota - si impedisce un'uscita caotica dall'energia nucleare, dando nel contempo un mandato chiaro per un'uscita graduale. L’unica alternativa proposta durante la campagna è quella del PPD e porta il nome di Strategia energetica 2050 che il popolo, visto l’esito odierno, ha indirettamente sostenuto».