Il Gruppo PPD e GG ha interrogato il Municipio su come intenda reagire per contrastare questo fenomeno delicato e che dal 2001 ha fatto registrare 438 casi in Ticino
LUGANO - «438 casi accertati di atti sessuali con fanciulli tra il 2001 e il 2015 in Ticino». I dati pubblicati dalla Polizia cantonale ben fotografano una situazione preoccupante.
Sul fenomeno interviene pure il Gruppo PPD e GG Lugano che riporta la sensazione che «questo genere di abuso sui minori sia in forte crescita». Per questo motivo il Gruppo ritiene indispensabile che i ragazzi riescano a trovare il coraggio di parlare e denunciare. Ma per farlo devono avere gli strumenti adatti. «È determinante riuscire a far capire ai giovani il prima possibile quali situazioni di vita quotidiana e interazione con gli adulti siano lecite e quali invece sono anormali».
I consiglieri comunali PPD non vogliono creare né allarmismi né lanciare una caccia alle streghe. «Per fortuna la maggior parte delle famiglie non è direttamente toccata da questa problematica. L'inquietante statistica menzionata in entrata riguarda tutto il Cantone e se la rapportassimo unicamente alla Città di Lugano i casi si ridurrebbero verosimilmente a un paio per anno. Ma un caso di abuso su di un minore è già un caso di troppo».
La tematica è molto delicata ed è per evitare e limitare sul nascere altri «vergognosi» episodi che il gruppo PPD chiede al Municipio, con un'interrogazione, se esso non «ritenga opportuno istituzionalizzare all’interno delle strutture comunali un approccio specialistico preventivo, che consenta cioè di fare prevenzione senza allarmismi, con professionalità e usando il buon senso, la giusta distanza e l'esperienza».
E più nello specifico il Gruppo PPD e GG Lugano chiede: