LUGANO - In data 8 giugno scorso, l’Associazione per la difesa del servizio pubblico ha invitato per lettera alcuni Municipi di città o borghi del Cantone, fra cui il Municipio di Lugano, ad aderire al proprio appello e sottoscrivere una risoluzione contro l’adozione dei trattati TISA e TTIP da parte della Svizzera. Fra le tante città e borghi svizzeri che hanno già aderito vi è Bellinzona.
Sull'argomento si è chinato il gruppo PS in consiglio comunale che ricordano quanto segue:
- gli accordi internazionali Tisa vertono sul commercio dei servizi in tutto il mondo, e Ttip, sul commercio e gli investimenti tra l’Ue e gli Usa (Transatlantic Trade and Investment Partnership, Ttip) e mirano ad eliminare i dazi doganali sui prodotti agricoli e industriali e, soprattutto, gli ostacoli non tariffari al commerci, con i rischi annessi per tutta l’economia nazionale;
- essi, se sottoscritti, "limiterebbero le competenze istituzionali degli enti pubblici (a livello nazionale, cantonale e locale) e metterebbero in discussione gli stessi processi democratici". Proponendo infatti da un lato la liberalizzazione completa di settori di attività gestiti dagli enti pubblici e dall’altro l’introduzione di tribunali arbitrali sovranazionali con poteri giudicanti su ambiti di competenza di Confederazione, Cantoni e Comuni;
- la loro adozione porrebbe pertanto una serie di ostacoli all’azione degli enti pubblici, limitando "sensibilmente" le decisioni adottate democraticamente in ambito istituzionale. In particolare "esporrebbe gli Stati nazionali ed i suoi organi al rischio di azioni legali condotte da società private a causa dell’adozione di leggi o provvedimenti, per esempio nel settore della tutela dei consumatori o dell’ambiente".
Al Municipio vengono quindi poste le seguenti domande: