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CANTONE / SVIZZERA«Prima i nostri», il giorno dopo

26.09.16 - 08:10
Oltre all'Italia, l'iniziativa passata in Ticino ha suscitato grande interesse in Svizzera tedesca. Le reazioni
Foto d'archivio (Tipress)
«Prima i nostri», il giorno dopo
Oltre all'Italia, l'iniziativa passata in Ticino ha suscitato grande interesse in Svizzera tedesca. Le reazioni

BELLINZONA - E' un lunedì come tanti altri. Sulla A2 si registrano i soliti rallentamenti di migliaia di lavoratori che, quotidianamente, oltrepassano i valichi di frontiera italo-svizzeri per venire a lavorare in Ticino. Ma su tutti aleggia l'ombra del risultato della votazione di ieri.

Grande interesse in Italia - In Italia, come già descritto ieri, la decisione della maggioranza dei votanti ticinesi di approvare l'iniziativa UDC "Prima i nostri", che chiede di dare la precedenza ai lavoratori residenti in Ticino a parità di qualifiche professionali, ha suscitato tutta una serie di reazioni politiche che, inevitabilmente, sono state seguite con interesse in Ticino. Ieri sera il TG2 ha dedicato un'ampia pagina alla votazione, così come tutti i giornali nazionali italiani.

«I ticinesi fanno arrabbiare gli italiani» - Il risultato, definito un "secondo 9 febbraio", ha trovato anche l'interesse dei media della Svizzera nordalpina. Sull'edizione del Tages-Anzeiger online si è messa in evidenza la reazione italiana al voto ticinese, e ha scelto come titolo: "La precedenza agli indigeni fa arrabbiare l'Italia".

I blogger svizzero-tedeschi - Nel blog dell'edizione online di 20 Minuten sono stati centinaia gli interventi dei lettori, che hanno commentato l'esito di una votazione che ha destato forte interesse. Sono stati diversi coloro che hanno manifestato contentezza per il risultato e ammirazione nei confronti dei votanti ticinesi, evidenziando come, dopo l'iniziativa sul burqa, che si pensava fosse di difficile applicabilità, con "Prima i nostri" si lancia un messaggio chiaro alla Berna federale. C'è addirittura chi chiede un rappresentante ticinese nel Consiglio federale: «Il nostro popolo coraggioso nel bel sud», scrive Daniel E. Obrist, «mostra come affrontare i problemi».

"Monito a Berna" - Sulla stampa ticinese, invece, l'esito della votazione ha trovato spazio negli editoriali dei tre quotidiani. Il Giornale del Popolo "parla di monito a Berna" proprio per il fatto che i ticinesi, consapevoli delle difficoltà di mettere in atto l'iniziativa, hanno voluto lanciare un segnale forte a Berna, dove qualche giorno fa, il Consiglio nazionale, ha adottato una soluzione "light" sul 9 febbraio.

"Vince la paura" - LaRegioneTicino ha sottolineato come «la paura» sia diventata ormai «piattaforma di lotta e di governo per chi - come la destra ticinese - intende gestire il potere indisturbato grazie ai consensi generati, appunto, da una falsa percezione». ««Prima i nostri» è uno slogan efficace, peccato però che l'efficacia in questo caso sia necessaria solo a generare la "comunanza della paura" mentre si è ben lontani dal constatare una comunanza data dalla penuria di lavoro, denaro, opportunità sociali e culturali».

"Il dilemma dei governanti" - Sul Corriere del Ticino, infine, si mette in evidenza la discrepanza tra l'economia ticinese, che presenta dati positivi, e la percezione di molti cittadini, che vivono una realtà sentita come «pesantemente negativa, priva di garanzie nel presente e con scarse prospettive per il futuro». Ed è forse quest'ultimo punto, ossia la mancanza di speranza di migliorare la propria situazione e la paura, invece, di cadere nella indigenza, che potrebbe spiegare il successo dell'iniziativa «Prima i nostri», ma anche il 45% di consensi all'iniziativa «Basta con il dumping salariale in Ticino» e il Sì cantonale all'inziativa AVSplus.
Il Corriere, inoltre mette in evidenza «il dilemma di fronte al quale si trova oggi chi governo e legifera». Se si applica «pienamente e fedelmente» quanto voluto dalla maggioranza dei votanti si andrebbe incontro ad un inceppamento del motore di sviluppo e di crescita dell'economia. Se non si applica l'iniziativa, invece, si rischia di deludere i cittadini e di alimentare un'antipolitica che porterebbe ad ulteriori proposte per «una chiusura o per un arroccamento dell'economia e del mercato del lavoro».

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COMMENTI
 

BRA_Zio 7 anni fa su tio
pienamente azzeccato. siamo in una dittatura nascosta un sistema da cui è impossibile uscire. conta solo avere soldi da investire. poi comandi e tu. per esempio le ditte che assumono non sono mie. sono di tanti ticinesi. ma poi votano avanti i nostri solo a parole

BRA_Zio 7 anni fa su tio
tutto solo bla bla. perché le ditte non sono mie non assumo io. i proprietari delle ditte che hanno assunto in passato e assumono oggi o che hanno legiferato per raggiungere questo sistema sono tutti liberali ppd e c'è ne sono molti anche della lega. quindi ora è solo un messaggio propagandistico per farsi forti e belli altrimenti voteremmo cose più concrete e sensate. non cambierà niente. altrimenti i nostri figli andranno a lavorare in cucina per 3500 fr al mese

siska 7 anni fa su tio
Cara signora o signore aquilasolitaria, io sono una delle tante e tanti ticinesi che ha esercitato parecchi lavori sacrificanti e malpagati ma ho anche lavorato e potuto accedere, grazie ai miei tanti sforzi personali, a posti e luoghi di lavoro con impiego e paga più dignitosa. Quindi bisogna smetterla di montare sempre e comunque la solita e ormai fradicia storiella dei ticinesi che sono lavativi quando si tratta di fare lavori umili e duri in quanto non é così sempre e comunque. Io per esempio ho conosciuto lavativi di provenienza dalla vicina penisola e miei/e ex-colleghi/e che cercavano in tutti i modi di schivare alla grande naturalmente si sa, leccando a destra e a manca, turni massacranti ed avere sempre e comunque assicurato almeno 2 week-end al mese da trascorrere in congedo. E sa chi NON leccava mai i piedini dei capi e capette di turno? Naturalmente la sottoscritta e altre ticinesi come me. Vede la bilancia é sempre costruita con due piatti no? ...uno pende sempre più dell'altro quando non vi é rispetto reciproco nello sputare sempre dove si mangia.

aquilasolitaria 7 anni fa su tio
Risposta a siska
Siska io non ho detto che il Ticinese non ha voglia di lavorare opp che sono lavativi ,anche io sono Ticinese e ho fatto 1000 lavori anche sottopagati dai datori di lavoro Svizzeri , ebbene si ho chiesto favori e mi sono stati concessi ciò vuol dire che tutto il mondo è paese allora anche io sono lavativo , ops sono Ticinese

aquilasolitaria 7 anni fa su tio
invece di parlare male dei frontalieri facciamoci un bel esame di coscienza , se non ci fossero stati loro noi cosa saremmo stato capace a fare Gli italiani hanno sempre fatto i lavori più umili quelli che noi abbiamo sempre rifiutato (troppo pesanti )

aquilasolitaria 7 anni fa su tio
Adesso ci sarà la fila nei cantieri da parte dei Ticinesi spero con tutto il cuore che ci sia qualcuno disposto a fare codesto lavoro Mi raccomando lasciate a casa cravatta e camicia

tazmaniac 7 anni fa su tio
da TIO: «Prima i nostri», un frontaliere: «Mai visto uno svizzero prendere una pala» E poi sono i ticinesi quelli xenofobi e che generalizzano ... Questo è uno di quelli da lasciare a casa al volo ... poi vada a piangere e chiedere un posto di lavoro al caro Maroni...

Davide78 7 anni fa su tio
Tanto rumore per nulla da entrambe le parti: i ticinesi certi lavori non li faranno mai (i frontalieri c'erano ben prima dei bilaterali), e 2.500 franchi sono sempre troppo pochi per accettare un lavoro da parte di un ticinese. Sono convinto che non cambierà proprio nulla, neppure se applicata da domani alla lettera. E se anche nel caso estremo disdicessero i bilaterali e mettessero i contingenti del 9 febbraio? Alcune imprese estere, qui solo di comodo, si trasferirebbero in altri paradisi fiscali... con dipendenti a 500 franchi al mese!

spank77 7 anni fa su tio
Tutta la faccenda è assurda ... cosa c'è di sbagliato nel concetto di permettere di guadagnare soldi in primis a chi vive sul territorio ? La cosa è ovvia. Qui la xenofobia non c'entra un fico secco e i politici Italiani che si aggrappano su questo per screditare la mentalità Ticinese faranno una bella caduta...Già perchè la stessa cosa (prima i nostri) varrebbe anche per dei Ticinesi che decidessero di andare a vivere in Italia per lavorare in Svizzera...Il problema è il bilancio delle entrare (salario) e le uscite (spese mensili) ovviamente ridotte fuori confine. Quindi per favore cari "POLLItici ItaGLIAni" non arrampicatevi sui vetri...perchè il Ticino non è assolutamente Xebofobo. Il problema sono le persone "sciocchine" che intrerpretano e rigirano le cose come vogliono loro (stessa cosa per la questione Burka)

Lore62 7 anni fa su tio
Risposta a spank77
Niente! Ma il sistema è stato concepito e voluto per annientare il costo del lavoro (già scritto parecchie volte). Per i dittatori UE le quattro "libertà" fondamentali del mercato unico per lo sfruttamento sono inseparabili, cosa che nel contesto Svizzero significa che la libertà di circolazione dei disperati è fondamentale e intoccabile! Solo denunciando gli accordi bilaterali si potrà rimettere in discussione gli accordi assurdi che stanno distruggendo il Ticino!

911 7 anni fa su tio
Comandare e dire cosa fare a casa nostra questa è bella! in piu` ci vogliono sanzionare , allora cominciamo a non piu`dare i sessanta milioni che la nostra ministra dei trasporti ha promesso per la LORO linea ferroviaria .

spank77 7 anni fa su tio
Risposta a 911
60 mio ...probabilmente che andranno persi...

Sarà 7 anni fa su tio
Risposta a 911
I milioni per la linea a sud di Chiasso sono 230!

BRA_Zio 7 anni fa su tio
Risposta a 911
ma guarda che le ditte che assumono in maggioranza sono di ticinesi. quindi li vogliamo noi. magari tuo zio tuo cugino un tuo parente un tuo vicino... il giochetto lo abbiamo voluto noi e quindi non cambierà niente

cerea 7 anni fa su tio
@Alibabà: non sono d'accordo, fare la spesa in Italia e poi votare per "prima i nostri" non è affatto incoerente. Una cosa è la libertà di commercio, altra e ben diversa è la libertà di movimento delle persone, che per ovvi motivi, deve assolutamente controllata. Per motivi economici, strutturali e sociali. La spesa in Italia, se proprio vogliamo dirla tutta è più controllata e penalizzata della ben più devastante libertà di circolazione delle persone. Il problema è l'Europa che sotto ricatto ci costretti ad accettare quest'ultima per ottenere la prima. Ed i politici che hanno mentito, in modo peggio che spudorato sono i liberali e pipidini che per far passare i bilaterali hanno raccontato una montagna di bugie. Ora se vogliamo che le cose cambino dobbiamo trattare su piani separati la circolazione delle persone da quella delle merci e delle finanze. Però bisogna prima di tutto crederci. Che la libera circolazione delle persone non funzioni è un fatto, è banale, è sotto gli occhi di tutti, basta osservare quello che succede all'interno delle singoli stati che compongono l'Europa (le zone depresse diventano ancor più depresse perchè i loro abitanti si delocalizzano emigrando nelle zone ricche). Fare in modo che sia più facile emigrare che risolvere i problemi a casa propria è un'idea (demagogica) che col senno di poi si sta rivelando "controproducente".

cerea 7 anni fa su tio
Risposta a cerea
Anche all'interno dell'EU sta succedendo, a fronte di paesi che progrediscono e si arricchiscono, vediamo paesi che progressivamente si impoveriscono. La Germania sempre più ricca attrae i migliori cervelli, i quali sfuggono dai paesi d'origine che intanto decrescono. Si sta creando una società di paesi che comandano (la Germania capofila) ed un'altra di paesi subalterni che perdono progressivamente competitività e know-how (Italia, Grecia, Portogallo...). La Francia sarebbe nel secondo gruppo se non fosse che la Germania non può esporsi in maniera così plateale, motivo per il quale, la lascia apparire al suo fianco. Ecco sinteticamente il mio pensiero su cosa sia la libertà di circolazione e sul perchè ho votato sì ieri e si alla precedente votazione federale.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a cerea
Secondo me invece fare la spesa in Italia e poi votare sì a prima i nostri,m è assolutamente incoerente. Il concetto di "prima i nostri" dovrebbe essere messo in pratica anche dai consumatori. Ovviamente questa cosa non vale per quelle persone e/o famiglie che non hanno entrate sufficienti a fare la spesa qui e quindi fanno quello che possono per arrivare a fine mese. Pretendere che le imprese assumano personale svizzero con stipendi svizzeri e poi andare ad acquistare prodotti o servizi all'estero perché costano meno è totalmente incoerente perché chiunque capisce che i prezzi dei beni sono anche funzione dei salari pagati a coloro che lo hanno prodotto. Io in compenso non ho votato la non vado MAI in Italia a fare la spesa e non chiamo MAI imprese italiane a fare lavori in casa mia.

Alìbabà 7 anni fa su tio
Risposta a cerea
Cerea, non ho solo parlato di spesa in Italia, ma di molti Ticinesi e addirittura amministrazioni pubbliche ticinesi che si servono di personale e servizi italiani. E' un fatto inconfutabile. In passato, avevo anche espresso il concetto che si paga un lavoro e non un individuo. A parità di stipendio/lavoro non vi sarebbe motivo di assumere frontalieri. Solo che non si vuole adottare questa semplice soluzione che la Germania applica nei confronti dei frontalieri francesi, per esempio, soggetti ovviamente anche alle imposte tedesche (deducibili in parte da quelle francesi). Invece, si fanno orecchie da mercante per sfruttare il frontalierato. E chi lo fa se non i datori di lavoro locali (ci sono anche ditte italiane coinvolte, è vero, ma in quale percentuale?) In quanto all'emigrazione interna all'UE, non è un fatto tipicamente europeo e tanto meno di oggi Da sempre alcuni centri economici attirano manodopera da aree periferiche. Le grandi città del mondo ne sono un esempio. Il più recente è la Cina dove sono sorte megalopoli di decine di milioni di abitanti solo negli ultimi anni. Fare emergere un'economia locale che sia di sfogo alle necessità locali non è semplice. Il Ticino ha abbondantemente attinto dall'Italia nell'ambito del settore finanziario per sessant'anni senza diversificare in altri ambiti economici. Neppure nel turismo, che potrebbe essere una gloria locale, grazie a un territorio veramente invitante. Ma non si è investito. A parte i pochissimi alberghi di qualità, il resto è decadente. Ricordo l'avversione per l'Università che, finalmente è nata, e la SUPSI che insieme potranno con il tempo formare quel personale che oggi si importa. Il LAC è oggetto quotidiano di ogni sorta di maldicenze. Il Ticino ha mille opportunità da sfruttare e direi che lo sta facendo. Di sicuro non si ritornerà mai al denaro facile (per alcuni) del passato. In primis, bisogna puntare su un forte acculturamento che, se guarda in giro per il mondo, è uno dei cardini del successo. Il Ticino è un centro culturale "italiano" importante. Certo, che se si considera l'Italia un paese di poveri cristi, poi non se ne percepisce le opportunità. 65'000 frontalieri è l'1 per mille della popolazione italiana. Sicuramente sono molti in rapporto alla popolazione locale. Ma tra loro ve ne sono molti che qui creano molto valore aggiunto anche per noi.

Salbra 7 anni fa su tio
Risposta a cerea
Lo sai perché la Germania si sta arricchendo ?? Perché paga bene i suoi impiegati ed il costo della vita non è certo quello che c'è qui da noi !! Quindi ci sono più soldi e tutto gira per il verso giusto !! Fare la spesa in Germania costa ancora meno che in Italia...., ma gli stipendi germanici sono il doppio di quelli italiani! E' solo qui da noi che non si vuole capirla !!

zenzero62 7 anni fa su tio
Mi fanno ridere sti Italiani a criticare le votazioni cantonali del Ticino, quando loro 2 anni fà nel Friuli Venezia Giulia cosa hanno fatto: Il caso friulano - Dall'altra l'Italia, che guarda con grande interesse alle vicende politiche ticinesi, ma che si ritrova anch'essa confrontata, in Friuli Venezia Giulia, nella sua regione orientale ai confini con la Slovenia, con 10mila frontalieri sloveni e croati di cui molti, 9 su dieci secondo i sindacati italiani, assunti in nero. Due anni fa, inoltre, l'Italia ha introdotto misure per limitare l'entrata di frontalieri croati in Italia. Ora basta politici Italiani . . . . .

Güglielmo 7 anni fa su tio
E una è fatta...... e ora avanti con quella dei giudici stranieri, n'altra sonada anche li, basta con le ingerenze.

GIGETTO 7 anni fa su tio
Chissà se ora i nostri "cari" sinistroidi ro$$o-verdi CH andranno ancora a reclamare nei confronti delle guardie di confine perché respingevano troppi richiedenti d'asilo che non ne avevano il diritto...eh?

volavola 7 anni fa su tio
Risposta a GIGETTO
qualcuno non ha capito il testo della votazione....

shooter01 7 anni fa su tio
Io continuo a sperare che questa sia la strada verso l'abolizione dei bilaterali

GI 7 anni fa su tio
Risposta a shooter01
Vien da chiedersi per quale ragione (se non meramente economica.....EMS, Stadler....solo per citare due esempi...) piuttosto che fare un'iniziativa per disdirli.....ci si ostina a proporre iniziative che vanno nella stessa direzione ma, non hanno lo stesso effetto... Ancora più strana è la reazione delle cancellerie che non rimandano al mittente proposte che non sono accompagnate (chissà mai perché ?) da un testo d'applicazione.....

shooter01 7 anni fa su tio
Risposta a GI
forse perchè se si facesse un'iniziativa per disdirli direttamente le rimanderebbero al mittente anche senza un valido motivo, per non parlare delle reazioni della servetta dell'eu e di altri patetici personaggi che farebbero dimostrazioni e raccolte firme urlando alla xenofobia

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a shooter01
Io ho un'altra teoria. Qua ci vengono proposte iniziative inapplicabili apposta perché in questo modo si raccattano voti e consensi ma si mantiene lo status quo che fa molto comodo agli imprenditori. L'UDC è un partito di imprenditori, mica di operai disoccupati. La gente evidentemente se l'e dimenticato. Per capire certe cose basta vedere cosa capita con le casse malati, dove veniamo sistematicamente massacrati e i soliti noti continuano a voler mantenere le cose come stanno (e ci riescono). Io non voto più, tanto non serve a una mazza

Summerer 7 anni fa su tio
Amici ticinesi... ma a me sembra normale che dobbiamo dare lavoro agli Italiani! Ricardatevi che Renzi e gli italiani hanno progettato, finanziato e costruito il tunnel del Gottardo!!!!

Danny50 7 anni fa su tio
Probate ad andare on Ungheria o Polonia a rubare il lavoro ai loro residenti, poi mi racconterete. Provate ad amdare in Italia ad effettuare un'offerta per opera pubblica.... Il problema e' che siamo stati delle pamce molli negli ultimi cinquant'anni e adesso si e' cornuti e mazziati

Jnb 7 anni fa su tio
Risposta a Danny50
sarebbe un po' difficile visto che in Ungheria devi saper parlare in ungherese che è una lingua non semplice. uguale per la Polonia. Pensa te che in Ungheria hanno messo delle scritte dove il governo ha chiesto i stranieri di non rubare il lavoro dal popolo.

lo spiaggiato 7 anni fa su tio
Ma la strana "piega" dei i due doganieri della foto non vi fa venire qualche dubbio?...

Arpac 7 anni fa su tio
Questa votazione, di difficile applicazione, apre il dibattito sulle prossime votazioni riguardanti i bilaterali e i suoi contenuti. Tutto il resto sono chiacchiere di chi ha una visione ristretta dei meccanismi politici. Aggiungo che se chi di dovere si fosse mosso per tempo, sterili iniziative di questo tipo non riscontrerebbero tutto questo entusiasmo.

volavola 7 anni fa su tio
Ancora una volta gli abili oratori del UDC sono riusciti ad incantare i più che si sono sentiti dire proprio quello che volevano sentire. Quindi un altro slogan propagandistico è stato accettato e il partito “dei contadini”, che però fa l’interesse degli industriali, ha ottenuto consensi. Concretamente non verrà fatto nulla ma la gente non vuole i fatti; è sufficiente aver la possibilità di potersi lamentare.

MilchLaitLatte 7 anni fa su tio
Risposta a volavola
Ha centrato in pieno. È un contentino per il popolino. Guai toccare gli interessi ai grandi e medio-piccoli industriali. E dove si potrebbe intervenire: per esempio quadri frontalieri che assumono solo frontalieri, frontalieri che fanno mobbing a residenti, frontalieri (con solo ottimo italiano) che spiegano a residenti (spesso bilingui con altre 3 lingue a livello C1) che gli italiani sono più intelligenti e dotati degli svizzeri gnocchi, c'è sempre un dirigente che non vuole vedere o non vuole andare a fondo della questione. Capi, dirigenti che assumono o lasciano passare per non andare a calpestare qualche interesse di un altro capo o per compiacere ecc. Tu come impiegato/a svizzero o almeno residente rimani a casa. Con il commento, sempre dei frontalieri: tanto siete tutelati voi avete la URC... Prima di sparare a questi frontalieri (di cui qualcuno/a effettivamente non vale neanche la suola delle scarpe che porta, ma ha il vantaggio di essere amico, sorella, cognata, moglie, amante di qualche altro che ce l'ha fatta) bisognerebbe risvegliare se possibile la coscienza (abbagliata dai soldi e dal potere) a qualche dirigente, politico e direttore. La via del risveglio dei NOSTRI per me si tratta di una efficacissima ma pur sempre ottima illusione.

spank77 7 anni fa su tio
Smettiamo con tutta questa ipocrisia contro il Ticino. In italia ci sono molti lavoratori stranieri sottopagati...che "portano via lavoro" agli stessi italiani e un sacco di lavori offerti agli stessi Italiani con paghe e condizioni scadenti. Che il governo Italiano si rimbocchi le maniche e risolva i problemi dei propri cittadini senza "costringere" o "spingerli" ad andare al Nord (perchè poi il problema c^è sempre solo che si sposta sempre più a Nord). Non dimentichiamo il traffico generato...ogni volta che mi è capitato di andare al confine negli orari di punta...è stato uno schock nel vedere i serpentoni di macchine targate Italia andare a Nord - sulla cantonale -.la maggior parte una macchina per persona. C`è davvero da chiedersi come fanno a sopportare tutto questo le persone che abitano nei comuni toccati. E non facciamoci ricattare...il coltello dalla parte del manico non lo ha nessuno, ne il Ticino ne l'Italia.

navy 7 anni fa su tio
Ora che abbiamo questo 9 febbraio BIS e tutte le autorità politiche svizzere (di qualsiasi partito politico) hanno ammesso il disagio ed il malcontento cantonticinese, bisogna mettere i fatti e le soluzioni sul tavolo. L'unilateralismo elvetico non ha peso e non è sentito a Bruxelles? Bene! Mettiamo unilateralismo Ticinese a livello di Berna e relativi orsi in letargo! Forse, quando Berna avrà chiaramente capito che, in Ticino, non siamo ammutinati tanto per il piacere di esserlo ma semplicemente perché abbiamo a bordo troppa fufa che, pian piano, manda la nave a scatafascio, si sveglieranno dal loro letargo e diplomazia ipocrita.

Crt1980 7 anni fa su tio
Ma chi paga tutte queste inutilezze?

Benji78 7 anni fa su tio
Adesso che UDC e Lega possono inserire nel loro curriculum un altro referendum inutile vinto, sarebbe giunto il momento che si dessero da fare per affrontare i problemi in modo concreto. Come già scritto da Vulpus il vero cambiamento si avrà solo quando cittadini e politici smetteranno di fare gli ipocriti. Nel frattempo sarebbe opportuno inserire stipendi minimi per categoria, obbligare le aziende a pubblicare gli annunci di lavoro nel sistema degli URC e "bastonare" seriamente chi approfitta del dumping salariale. Ma dubito che sarà mai fatto, perché lo status quo permette a certi partiti, politicanti e aziende di sopravvivere.

Webster 7 anni fa su tio
Purtroppo i nostri politici dicono che non si può applicare l'iniziativa del 9 febbraio e sarà la stessa cosa per "prima i nostri" per via dei bilaterali. Ora qualcuno mi dovrà spiegare allora perché l?Italia ha adottato una risoluzione unilaterale che limita i frontalieri nella regione del Friuli invocando che ci sono troppi frontalieri sloveni e croati. Se un Paese membro EU lo può fare non vedo perché noi non possiamo fare la stessa cosa. Quindi perché non viene sollevato questo problema con Bruxelles? POLITICI SVEGLIATEVI!

vulpus 7 anni fa su tio
Ora che l'iniziativa è stata accettata i ticinesi si aspettano fatti concreti. Purtroppo dalle prime interviste sentite lo slogan degli iniziativisti è quello famoso del gen .De Gaulle: armiamoci e partite. Ora ai cittadini è stato promessa una cosa importante : per il momento rimane difficile individuare delle proposte ,dove lo stato possa intervenire sul libero mercato e sul commercio. Sempre più si invoca l'intervento statalista in una materia difficilmente addomesticabile, in quanto a livello popolare le soluzioni sono invo9cate ma a livello pratico non esistono, come vengono intese dal popolo. Un ulteriore pasticcio che non troverà applicazione alcuna. Fintnto che politici e popolazione non matureranno una coscienza responsabile in questo campo, non cambierà nulla: il cittadino deve rendersi conto che non è possibile chiamatre l'artigiano o il padroncino d'oltre frontiera, magari anche di nascosto epoi pretenere che la politica metta un freno a questo malandazzo. Quando si fanno lavorae gli artigiani bisogna dare la precedenza a chi impiega manod'opera locale, quando si fanno le delibere,bisogna agevolare le aziemde locali, con manod'opera locale e che si rifornisce di proditti in CH. Senza questo solo bla bla bla bla.

Panterarosa 7 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Guarda che "armiamoci e partite" è un'ironia, solitamente riferita agli italiani (e in primis a Mussolini e al suo Regime), e non c'entra niente con Charles De Gaulle, che è stato sempre e regolarmente in prima fila, oltre che più volte ferito e fatto prigioniero, ed è considerato uno die più grandi francesi di sempre (sul suo operato politico in generale si può di sicuro discutere).

Alìbabà 7 anni fa su tio
Risposta a Panterarosa
"Armiamoci e partite" data dall'Ottocento, come ironia contro alcuni politici in tema di guerre coloniali. E' stata usata anche durante il Fascismo, ma non direi proprio nei confronti di Mussolini che fu volontario durante la Prima Guerra Mondiale e pure ferito gravemente. De Gaulle deve la sua fama di combattente pure nella nella Prima Guerra Mondiale, non certo durante la Seconda che trascorse perlopiù a Londra. Comunque, da oggi mi aspetto che TUTTI i votanti di "Prima i nostri" non facciano la spesa in Italia, non assumano frontalieri e che le amministrazioni locali che appaltano lavori in Italia si rivolgano a ditte locali. E' il mimimo per non dimostrare la solita ipocrisisa.

vulpus 7 anni fa su tio
Risposta a Panterarosa
De Gaulle era su suolo britannico nella seconda guerra mondiale ed è tornato in Francia quando gli altri avevano già preparato un pezzo di terra sicuro. Per il resto vedo che Alibaba la vede alla stessa maniera. Purtroppo se non cambia una certa realtà e modo di operare, possiamo votarne a decine di queste inziative che non porteranno il nulla.

NICKITA 7 anni fa su tio
Risposta a Alìbabà
abito in un piccolo centro di una valle ed abbiamo un negozio di abbigliamento .....come venditrice hanno assunto una frontaliera; mentre qui in valle ci sono ragazze con la qualifica ch ....nel mio piccolo iniziero' a boicottare il JEANS SHOP !
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