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CANTONE / BERNAArmi a domicilio: Quadri contro «i Diktat UE»

20.09.16 - 10:57
Il Consigliere nazionale contro le «pesanti limitazioni alla detenzione di armi da parte dei cittadini»
tipress
Armi a domicilio: Quadri contro «i Diktat UE»
Il Consigliere nazionale contro le «pesanti limitazioni alla detenzione di armi da parte dei cittadini»

BERNA - Per contrastare gli attentati degli estremisti islamici, Bruxelles vorrebbe come noto imporre, tramite i trattati di Schengen, pesanti limitazioni alla detenzione di armi da parte dei cittadini.

Per il consigliere nazionale Lorenzo Quadri si tratta di un «evidente e facile pretesto per disarmare i cittadini onesti, dal momento che i terroristi islamici – così come i delinquenti in generale - acquistano le armi sul mercato nero. E i loro attentati, come ben si è visto, non vengono necessariamente messi a segno con armi da fuoco (si pensi al camion di Nizza)».

L'idea di Bruxelles si tasforma, agli occhi del politico leghista in un «ennesimo mostro burocratico, in aperto contrasto con le regole svizzere». Per Quadri, inoltre, la possibile eccezione per il “FASS” – che toccherebbe dunque unicamente i militi in servizio - «sarebbe del tutto insufficiente ed inaccettabile, e violerebbe la volontà popolare».

Al Consiglio Federale quadri chiede se ci sia l'intenzione di «preservare il diritto svizzero, confermato dalla votazione popolare del febbraio 2011, in materia di detenzione di armi al domicilio».

Viene pure chiesto se sia intenzione del CF «difendere le regole svizzere da illecite ingerenze comunitarie non solo per quel che riguarda il FASS dei militi in servizio, ma anche in campo di armi da caccia, sportive o da collezione, e dell’arma d’ordinanza dai militi che hanno terminato il servizio».

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