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CANTONEI Verdi non appoggiano "Prima i nostri". «E vi spieghiamo perchè»

01.09.16 - 09:29
I Verdi non appoggiano "Prima i nostri". «E vi spieghiamo perchè»

LUGANO - I Verdi del Ticino ieri sera si sono riuniti e si sono espressi in merito all'iniziativa in votazione a settembre "Prima i nostri" decidendo di non appoggiare tale iniziativa. Ecco le loro motivazioni:

«L’iniziativa “Prima i nostri” e il relativo controprogetto hanno creato enormi aspettative negli elettori ticinesi, e altrettanto enorme rischia di essere la delusione. Entrambi i testi promettono di inserire nella Costituzione cantonale il principio della preferenza ai residenti, un principio più che condivisibile, ma non se rimane allo stadio di vaga promessa. Sappiamo benissimo che una simile misura è di competenza federale, ce lo hanno ripetuto in tutte le maniere possibili in questi anni, e che a livello Cantonale gli effetti saranno minimi, come l'ha sottolineato anche la perizia del professor Biaggini. Inoltre tutte le richieste sia dell’iniziativa che del controprogetto figurano all’articolo 14 della Costituzione Cantonale, quello relativo agli obiettivi sociali.Gli obiettivi sociali hanno carattere unicamente declamatorio, solo i diritti sociali (art.13) istituiscono un impegno dello Stato a realizzarli tramite una legge d’esecuzione. Ci sono in Ticino attualmente 11'600 disoccupati ILO e 17''500 sottoccupati, fanno quasi 30'000 persone in carenza di lavoro, i salari sono diminuiti fra il 2008 e il 2014 in molti settori, anche quelli con una percentuale di frontalieri esigua, il lavoro diventa sempre più precario e sempre più gente non riesce ad arrivare a fine mese. Non possiamo illudere queste persone, che già vivono una situazione di disagio, promettendo loro misure che potranno essere attuale solo dalla Confederazione; non si meritano questa ennesima delusione. Non sosterremo quindi né l'uno né l'altro testo. La preferenza, in caso di accettazione di entrambi, va al controprogetto poiché l'iniziativa iscriverebbe nella Costituzione una definizione di sostituzione (essere licenziati a seguito di una decisione discriminatoria di sostituzione della manodopera indigena con quella straniera) talmente restrittiva da escludere tutti quei disoccupati che, malgrado le decine e decine di offerte di lavoro inviate, si vedono sistematicamente scartati a profitto di lavoratori d’oltrefrontiera pagati cifre che non permettono di vivere dignitosamente in Ticino. I nostri sforzi si concentreranno piuttosto sull'iniziativa Basta al dumping, ben più efficace. Il testo infatti, oltre a potenziare il numero degli ispettori e i controlli, prevede l'obbligo per i datori di lavoro di annunciare tutti i contratti specificando se si tratta di un  impiego a tempo determinato o indeterminato, il salario, le qualifiche richieste, il domicilio del lavoro e altre informazioni che permetteranno di agire in modo mirato e veloce per scoprire non solo i salari indegni, ma anche le aziende con percentuali anormalmente alte di tempi parziali o di personale non qualificato. Sarà più facile scoprire quindi i datori di lavoro disonesti e potremo disporre in breve tempo di una banca dati completa sui retribuzioni versate in Ticino».

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