Cerca e trova immobili

CANTONEL'AITI dice no a "Economia verde" e "AVSplus"

29.08.16 - 09:14
L'AITI dice no a "Economia verde" e "AVSplus"

LUGANO - L'AITI dice no alle iniziative "Economia verde" e "AVSplus" in votazione il prossimo 25 settembre, e dice invece sì alla legge sulle attività informative.

Il no all'Economia verde viene spiegata col fatto che «obbligare l'economia a impiegare in modo più efficiente le risorse naturali indigene ed estere, evitando per quanto possibile di danneggiare l'ambiente, non significa solo intervenire nel sistema economico con misure incisive e dannose, che potrebbero causare importanti conseguenze negative sulla stessa economia nazionale, ma appare anche controproducente per l'ente pubblico - Confederazione, Cantoni e Comuni - che per implementare questi obiettivi sarebbero costretti ad assumere più personale e a disporre di maggiori risorse finanziarie. L’economia nazionale, oggi già fortemente impegnata nel consumo parsimonioso della risorse, dovrebbe disporre del tempo necessario per adeguarsi gradualmente e poter così sfruttare le opportunità di mercato offerte dal passaggio a un sistema economico più rispettoso dell’ambiente, non essere obbligata attraverso misure coercitive e dannose».

L'AITI definisce controproducente l'iniziativa popolare del 17 dicembre 2013 «AVSplus: per un'AVS forte», che Consiglio federale e Parlamento invitano a respingere, lanciata affinché tutte le rendite di vecchiaia dell'AVS, attuali e future, siano aumentate del 10 per cento. «In caso di accettazione dell’iniziativa- viene spiegato in un comunicato stampa - le uscite dell’AVS aumenterebbero di circa 4,1 miliardi di franchi l’anno al momento dell’entrata in vigore nel 2018 e l’incremento raggiungerebbe addirittura i 5,5 miliardi entro il 2030. Uscite supplementari di un tale volume renderebbero ancora più difficili le sfide finanziarie che l’AVS dovrà prevedibilmente affrontare a causa dell’aumento della speranza di vita e del raggiungimento dell’età di pensionamento da parte della generazione del baby boom».

L'Associazione industrie ticinesi si dice invece favorevole alla Legge federale del 25 settembre 2015 sulle attività informative (LAIn), con la quale Governo e Parlamento federali intendono istituire una base legale formale unitaria per il servizio informazioni civile della Svizzera, ovvero il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). «Disciplinando a livello di legge formale l’attività, i mandati e il controllo del servizio informazioni, il SIC sarà in grado, in un’ottica preventiva, di fornire un contributo sostanziale alla sicurezza della Svizzera e della sua popolazione».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE