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CANTONE/SVIZZERAPiste ciclabili, «Sì» al controprogetto. Romano: «Un bellissimo segnale»

17.08.16 - 16:17
Ci sarà una promozione dell'uso della bici senza sconfinare nelle competenze tra Cantoni e Comuni. Ottimo per il Ticino che a livello di mobilità lenta è in ritardo rispetto al resto del Paese
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Piste ciclabili, «Sì» al controprogetto. Romano: «Un bellissimo segnale»
Ci sarà una promozione dell'uso della bici senza sconfinare nelle competenze tra Cantoni e Comuni. Ottimo per il Ticino che a livello di mobilità lenta è in ritardo rispetto al resto del Paese

BERNA - Promuovere l'uso della bicicletta e delle piste ciclabili, ma senza sconfinare nelle competenze dei Cantoni e dei Comuni. È il succo del controprogetto diretto, ossia a livello costituzionale, all'iniziativa di Pro Velo "Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali", approvato oggi dal Consiglio federale e inviato in consultazione fino al 17 novembre.

Pur respingendo l'iniziativa, il Consiglio federale è consapevole che la diffusione dell'uso della bicicletta può contribuire al decongestionamento del traffico, a ridurre le emissioni di CO2 e a promuovere la salute, indica una nota odierna del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).

L'Esecutivo è quindi disponibile ad equiparare il traffico ciclistico a quello pedonale ed escursionistico a livello di politica dei trasporti, ma non a "sconfinare" nella competenze di Cantoni e Comuni per ragioni finanziarie e di personale: "le attività di pianificazione, costruzione e manutenzione, tuttavia, spettano ai Cantoni e Comuni in base alla ripartizione dei compiti prevista dalla Costituzione", precisa la nota.

L'attuale articolo costituzionale (articolo 88 "Sentieri e percorsi comunali") verrebbe quindi integrato con una menzione alle piste ciclabili. Tuttavia non si intende riformulare il capoverso 2 - "Può sostenere e coordinare i provvedimenti dei Cantoni per la realizzazione e la manutenzione di queste reti" - passando da una forma potestativa a imperativa.

L'amministrazione federale si limiterebbe a un ruolo di supporto e di coordinamento anche per la realizzazione di queste infrastrutture. L'iniziativa popolare, depositata il primo marzo scorso, ha raccolto 105'234 firme valide. Chiede di promuovere l'uso della bicicletta creando un maggior numero di piste ciclabili.

Il testo, lanciato da Pro Velo, è appoggiato dalle associazioni svizzere in favore del cosiddetto traffico lento (Swiss Cycling, Associazione traffico e ambiente, Mobilità pedonale, Sentieri Svizzeri), così come dalle organizzazioni ambientaliste.

Il controprogetto diretto inviato oggi in consultazione conferma una prima decisione Governo risalente allo scorso 10 di giugno. Allora, il Consigliere nazionale Marco Romano (PPD/TI), membro del comitato promotore dell'iniziativa, aveva giudicato "un bellissimo" segnale quello lanciato dal Consiglio federale.

A suo avviso, aveva dichiarato, "l'iniziativa non mira ad ottenere più soldi da Berna per le piste ciclabili, bensì un riconoscimento dell'utilità di queste strutture che dovrebbe tradursi in una maggiore pressione della Confederazione su Cantoni e Comuni affinché si diano da fare".

Per quanto riguarda il Ticino, secondo Romano in fatto di piste ciclabili il Cantone a Sud delle Alpi si trova ancora nella "preistoria", con un ritardo di decenni rispetto ad altre realtà. Nei risanamenti stradali quasi mai si è tenuto conto della mobilità dolce, aveva aggiunto il deputato ticinese.

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