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CANTONEUDC in lutto per la morte di Gianfranco Soldati

09.07.16 - 13:43
Grande costernazione per la perdita di «una delle figure di maggiore spicco del partito»
tipress
UDC in lutto per la morte di Gianfranco Soldati
Grande costernazione per la perdita di «una delle figure di maggiore spicco del partito»

BELLINZONA - L’UDC Ticino ha appreso «con costernazione» dell’improvvisa dipartita del Dr. Gianfranco Soldati, una delle figure di maggiore spicco del partito.

«Per molti anni attivo nel PPD, per il quale fu deputato in Gran Consiglio dal 1983 al 1995 quando, per divergenze con la dirigenza del partito, se ne separò fondando il Polo della libertà, per il quale fu l’unico eletto dal 1995 al 1999 - scrive l'DC Ticino in un comunicato in cui ripercorre i passi dell'amico e collega scomparso -. Nel frattempo, l’UDC Ticino aveva effettuato la svolta “blocheriana” con l’avvento alla presidenza del Dr. Alessandro von Wyttenbach, adottando la linea di destra del partito nazionale. Una linea che si sposava perfettamente con le idee di Gianfranco Soldati che, senza tentennamenti, confluì nell’UDC con tutto il suo Polo della Libertà».

Un'unione, questa, che viene ricordata come molto positiva: «Nelle elezioni cantonali del 1999, l’UDC passò da uno a tre deputati capitanati, inutile sottolinearlo, dal battagliero “Dutuur”. Nel 2003, dopo essere stato eletto alla presidenza di UDC Ticino due anni prima, il raddoppio: sei deputati e gruppo parlamentare. Il 2007 segnò la fine della sua attività parlamentare, dopo ben sei legislature. A seguito delle divergenze con il presidente Wicht e con certe sue scelte ai suoi occhi sciagurate – non era nel suo carattere usare mezzi termini – prese le distanze dalla politica attiva, mantenendo però sempre un immutato interesse per il partito che l’aveva eletto presidente onorario».

Viene infine ricordato il suo ultimo sforzo politico, quando, nel 2015, volle candidarsi ancora una volta al Gran Consiglio, «senza velleità e senza fare la benché minima campagna, solo “per dare una mano al partito”, ebbe a dire. Ebbene, i suoi voti (finì sesto subentrante con poco meno di 10'000 personali) furono un aiuto tutt’altro che indifferente ai fini del risultato di partito».

Di lui l'UDC ricorda la personalità «battagliera e inflessibile. Fu apprezzato anche dagli avversari politici. I suoi interventi in Gran Consiglio erano seguiti da tutti con interesse e in rispettoso silenzio». E al di fuori dell'attività politica viene menzionata la sua feconda vena giornalistica, con i numerosi articoli pubblicati su più quotidiani «sempre ficcanti e critici, ma non scevri di un sottile umorismo».

E non viene dimenticata pure l’attività professionale di «apprezzato medico otorino-laringoiatra che trovava comunque spazio per i suoi hobbies, in particolare la passione per il motociclismo e il suo rustico sui monti sopra Verscio».

 


 

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