Il PLR dice "No" alla tassa di collegamento, ma la deputata PLR non ci sta: «Panino e soldino non funziona»
BELLINZONA - «Panino e soldino non funziona». E' questa l'espressione svizzero tedesca («den Fünfer und das Weggli wollen», Weggli / Wegg è un termine alemanno diffuso in Svizzera e Germania del sud e deriva dal tedesco Weck) che, in italiano si traduce con il detto «avere la botte piena e la moglie ubriaca», utilizzata dal deputato Natalia Ferrara Micocci in reazione alla decisione di ieri sera del Comitato PLR di dire «No» il prossimo 5 giugno alla tassa di collegamento.
Una risoluzione che contraddice quanto votato in parlamento dal gruppo liberale-radicale lo scorso dicembre e che ha suscitato un certo scalpore.
Il partito si trova così diviso tra coloro che appoggiano la tassa di collegamento, tra cui il Consigliere di Stato Christian Vitta e il gruppo parlamentare PLR, e i 43 contrari, che si sono espressi nella votazione di ieri sera in occasione del Comitato cantonale tenutosi a Sant'Antonino.
Una divisione che il presidente Rocco Cattaneo ha minimizzato, dichiarando di volere difendere la posizione decisa dal parlamentino PLR.
Su Facebook è Natalia Micocci che esprime il suo appoggio alla tassa di collegamento, attraverso questo post: «liberi oltre che liberali. Il gruppo parlamentare PLR sostiene il risanamento finanziario e, soprattutto, ritiene indispensabile NON aumentare le imposte. Non tutte le misure ci piacciono, anzi, ma è meglio caricare tutti i 350'000 ticinesi oppure 194, dico 194, grandi generatori di traffico che hanno più di 50 posteggi? Io, insieme a Vitta e a quasi tutti i colleghi deputati PLR, la mia scelta l'ho fatta. Panino e soldino non funziona. Vogliamo meno traffico e più trasporto pubblico? Vogliamo il risanamento finanziario per non aumentare il moltiplicatore cantonale e non tagliare i servizi? Allora dobbiamo votare (anche) la tassa di collegamento, (anche) se non ci piace. Noi non siamo come la Lega, in settimana lavoro collegiale e la domenica cannonate unilaterali. Noi siamo liberali radicali: responsabili e coerenti. Ma anche liberi, nessun soldatino, ognuno con la sua testa e, il 5 giugno, spero, ciascuno con la consapevolezza che è il momento di muoverci».