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Privatizzazione parziale dell'EOC. Per il Sindacato VPOD è un "no" secco.
BELLINZONA - Il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD Ticino sostiene il referendum che intende opporsi alla privatizzazione parziale dell'Ente ospedaliero cantonale. «Quello che viene presentato come una fruttuosa collaborazione tra pubblico e privato, costituisce l’inizio di una vera e propria privatizzazione dell’EOC» sostiene in un comunicato diffuso questa mattina, aggiungendo che si tratta di una situazione che riguarda particolarmente il Luganese e il Locarnese.
Qualora la modifica di legge in votazione il prossimo 5 giugno dovesse attuarsi «le strutture miste pubblico-privato verrebbero progressivamente sottratte al controllo pubblico e sarebbero obbligate a privilegiare gli interessi finanziari degli azionisti privati». Uno scenario questo che allarma il Sindacato. «Sarebbe l'inizio della fine dell'Ente ospedaliero cantonale, e in generale di una sanità pubblica nel nostro Cantone» si legge nel comunicato. Un timore che affianca quello relativo ai costi di una gestione privatistica della sanità che «sarebbero pagati alla fine da tutti gli assicurati alla cassa malati».
