BELLINZONA - Le continue situazioni di abuso nel mercato del lavoro preoccupano politica e sindacati. Secondo Giorgio Fonio e Maurizio Agustoni, i recenti segnali lanciati dal Sindacato OCST – sia attraverso i comunicati del Segretario Cantonale Meinrado Robbiani, sia tramite la denuncia di situazioni concrete (stipendi non pagati, licenziamenti “sospetti”, ecc.) – «impongono una riflessione sul mercato del lavoro che vogliamo in Ticino».
Per i deputato PPD «l’ente pubblico e il para-Stato devono in particolare dimostrare una sensibilità accresciuta verso certi fenomeni nel mondo del lavoro e dare il “buon esempio” nell’ambito dell’attribuzione di commesse pubbliche».
Al Consiglio di Stato vengono posti quindi i seguenti interrogativi:
1. Il Consiglio di Stato come valuta l’influsso del lavoro distaccato sul mercato del lavoro ticinese, sia in termini di occupazione, sia in termini di condizioni lavorative e salariali?
2. Quante procedure sono state avviate a dipendenza di violazioni delle normative federali in materia di lavoro distaccato e con che esito?
3. Il Consiglio di Stato come valuta la possibilità di vietare o limitare il ricorso al lavoro distaccato nell’ambito dell’attribuzione di commesse pubbliche, para-pubbliche o sussidiate?