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CONFINE / CANTONEGaffuri attacca: «Situazione frontalieri fomentata dalle forze politiche ticinesi»

02.04.16 - 13:32
Il consigliere regionale parla a proposito dell'accordo fiscale che porterà alla nuova tassazione dei lavoratori italiani. «Auspichiamo di incontrare quanto prima il Governo cantonale»
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Gaffuri attacca: «Situazione frontalieri fomentata dalle forze politiche ticinesi»
Il consigliere regionale parla a proposito dell'accordo fiscale che porterà alla nuova tassazione dei lavoratori italiani. «Auspichiamo di incontrare quanto prima il Governo cantonale»

COMO - Luca Gaffuri, consigliere regionale del Pd, e segretario della Commissione speciale istituita per regolare i rapporti tra Lombardia e la Svizzera attacca il Canton Ticino riguardo all'’accordo fiscale che porterà a una nuova tassazione dei lavoratori frontalieri.

«Sessantamila nostri lavoratori, soprattutto cittadini delle provincie di Como, Varese e Sondrio, sono preoccupatissimi per quello che accadrà e l’affollato incontro tenutosi a Malnate non ha dissipato tutti i dubbi, tanto meno le preoccupazioni – spiega Gaffuri –. Perciò, se la partita si gioca tra Stati e viene gestita direttamente dai Governi, è d’obbligo per noi, che rappresentiamo i cittadini a livello regionale, essere quanto meno a disposizione di coloro che vivono la condizione di frontaliere».

In che modo? È presto detto per Gaffuri: «La Commissione speciale continua a riunirsi abbastanza di rado, solo su sollecitazioni esterne e soprattutto non fa mai incontri bilaterali. È assurdo: è nata per regolare i rapporti tra due territori confinanti e con il Governo del Canton Ticino, che è il nostro omologo in questa partita assieme a quello dei Grigioni, ci siamo incontrati una volta sola all’inizio di questo mandato. Non è così che riusciremo a sbrogliare la matassa di una situazione che, ricordiamolo, è stata voluta prima di tutto dalla Svizzera e fomentata dalle forze politiche ticinesi».

Gaffuri fa, dunque, un appello al presidente della Commissione Formenti per «essere sempre a disposizione dei frontalieri, dei gruppi che li rappresentano, dei sindacati e degli amministratori del territorio, ma soprattutto per incontrare quanto prima i governanti ticinesi per affrontare le tante problematiche sul tavolo, cioè trasporti, parcheggi, dumping salariale, per fare qualche esempio, che vanno oltre alla questione della tassazione a questo punto tutta in mano italiana».

 

 

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