Il Consiglio di Stato risponde all'interrogazione del socialista Bruno Storni, considerata un «segnale politico inquietante»
BELLINZONA - Sono «accuse di tono complottista e del tutto infondate», secondo il Consiglio di Stato, quelle avanzate nell'interrogazione dello scorso 8 febbraio del deputato socialista Bruno Storni, alla quale il Governo ha dato risposta oggi.
Storni aveva chiesto al Consiglio di Stato di fornire indicazioni su una presunta «non ponderata e cattiva pianificazione dei lavori» e sulla regolazione dei semafori collocati prima della galleria dello Stalvedro, dove si stanno svolgendo lavori di allargamento per ricavare una corsia d’emergenza destinata ai mezzi di soccorso. Il cantiere fu pianificato nel 2010, e i lavori sono partiti nei mesi invernali così da non congestionare l'autostrada nel corso dell'estate.
La gestione dei che regolano il flusso dei veicoli è affidata alla centrale della Polizia urana a Göschenen, e il numero orario dei passaggi è di 950 unità. «Nei momenti di forte afflusso – in particolare durante le vacanze – una riduzione è normalmente applicata per consentire il rispetto delle distanze di sicurezza», aggiunge il Consiglio di Stato, che considera una «velata accusa» quella di Storni, «secondo il quale il cantiere sarebbe stato pianificato e verrebbe gestito dalle autorità in modo da generare artificialmente incolonnamenti sulla A2 – e influenzare così la votazione del prossimo 28 febbraio, sul risanamento della galleria autostradale».
Oltre a respingere seccamente le accuse, l'Esecutivo cantonale le considera un «segnale politico inquietante, e coglie l’occasione per ribadire pubblicamente la totale correttezza e trasparenza delle autorità federali e cantonali sul progetto di risanamento della galleria autostradale del San Gottardo». Pur capendo l'animosità nel dibattito politico in occasione di votazioni delicate come quella del 28 febbraio, il Governo ritiene che «gettare discredito sul sistema politico svizzero e sulle sue istituzioni è una strategia che, a lungo termine, non può in nessun caso fare il bene della Confederazione».