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La città ha lanciato un concorso per la carica di Direttore, Sara Beretta Piccoli spera in un processo trasparente e che vengano selezionati profili adeguati
LUGANO - «Lugano non fare come la Rsi». È l'appello lanciato alla città dalla consigliera comunale e Deputata in Gran Consiglio Sara Beretta Piccoli. La rappresentante del PPD si riferisce al concorso per la posizione di Direttore Risorse Umane indetto dal Comune e apparso all'albo lo scorso 5 febbraio. «L'auspicio è - sottolinea Beretta Piccoli - che il processo sia trasparente e che vengano selezionati profili adeguati a gestire un compito potenzialmente molto delicato».
La consigliera comunale mette in guardia il Comune sull'importanza di questa carica ripercorrendo la travagliata scelta fatta dai vertici di Comano per la stessa posizione. «Durante il 2015 la Rsi ha incaricato una stimata società di ricerca e selezione del personale per selezionare il nuovo responsabile delle risorse umane».
Beretta Piccoli sottolinea come sia stato un processo molto articolato e costoso, al quale hanno partecipato diversi profili interessanti, «con esperienza anche internazionale nella gestione di aziende in periodo di crisi e, particolare non secondario, nei processi di riduzione del personale».
Ma nonostante la presenza di questi alti profili, la Rsi ha optato per una candidatura interna. «Hanno confermato i timori immediatamente emersi sulla reale consistenza del concorso. E purtroppo i risultati si sono visti negli scorsi giorni».
In un periodo di crisi il ruolo delle Risorse Umane è, per la consigliera comunale PPD, estremamente delicato. «Può influenzare non tanto le decisioni aziendali, che a volte dipendono da parametri economici piuttosto complessi, quanto la gestione di tali decisioni. Ed il caso Rsi - conclude Beretta Picccoli - è li a dimostrarlo».
