Finisce a Roma il caso della Legge cantonale sulle imprese artigianali
ROMA - «Chiediamo al Governo un impegno urgente e iniziative tempestive, anche in sede europea, affinché sugli artigiani transfrontalieri il Canton Ticino ponga fine alla norme discriminatorie previste dalla Legge cantonale sulle imprese artigianali-LIA e si attenga invece alle norme che regolamentano il riconoscimento delle qualifiche professionali stabilite con l'accordo UE Svizzera del 23 febbraio 2015». È quanto richiesto al governo nella mozione presentata oggi in Aula alla Camera da Raffaello Vignali di Area Popolare (AP, federazione NCD-UDC).
«La LIA, recentemente approvata dal Canton Ticino - ha spiegato Vignali -, che condiziona l'attività imprenditoriale artigianale dei transfrontalieri alla previa iscrizione ad un Albo specifico per operatori esteri e al possesso di requisiti professionali e personali chiaramente discriminatori nei confronti degli artigiani transfrontalieri italiani, è infatti un norma che ignora quanto previsto dalla Direttiva Europea per il riconoscimento delle qualifiche professionali e penalizza gravemente il nostro sistema artigianale. Per questo - ha concluso Vignali - chiediamo oggi al Governo di attivarsi con urgenza in ambito europeo affinché il Canton Ticino riveda la legge e sia così tutelato il sistema dell'artigianato italiano».