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CANTONEAziende fittizie, svolte oltre 20 inchieste

03.02.16 - 11:59
Il Dipartimento delle finanze e dell’economia ha fatto il punto delle nuove otto misure proposte lo scorso anno. Qualche frutto già si vede
Foto Ti-Press
Aziende fittizie, svolte oltre 20 inchieste
Il Dipartimento delle finanze e dell’economia ha fatto il punto delle nuove otto misure proposte lo scorso anno. Qualche frutto già si vede

BELLINZONA - Il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) ha fatto il punto della situazione in merito all'efficacia del primo pacchetto di misure - otto in totale - negli ambiti del mercato del lavoro e dell’occupazione.

La prima misura è la procedura contro le “aziende fittizie”. Dallo scorso mese di ottobre, l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro, in qualità di ente di prima istanza, ha svolto più di 20 inchieste su casi sospetti. I relativi risultati sono stati poi trasmessi dall’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML), quale organo di coordinamento, agli altri uffici cantonali competenti per le verifiche e le sanzioni del caso. Risultato: alcuni permessi di lavoro sono stati ritirati.

Poi c'è lo scambio d’informazioni tra autorità di sicurezza sociale svizzere e italiane, possibile sulla base dei regolamenti europei in vigore e promossa intensamente dal DFE. Una prima fase sperimentale ha visto, in collaborazione con l’Istituto delle assicurazioni sociali del Cantone Ticino (IAS), la registrazione e la trasmissione di una quindicina di casi sospetti, raccolti dagli ispettori dell’UIL e dell’Associazione interprofessionale di controllo (AIC). «Le autorità italiane potranno ora verificare se le prestazioni dei lavoratori transfrontalieri sono state notificate anche nel Paese di origine. Un riscontro è atteso entro la fine del primo trimestre 2016». 

Il nuovo portale on-line costituisce un canale supplementare per la segnalazione di casi sospetti di abusi salariali. Sono state un centinaio le segnalazioni giunte all’UIL e all’USML per via postale, telefonica o informatica nel corso dello scorso anno, e dall’inizio del 2016 si contano già una dozzina di segnalazioni. «Questi importanti contatti permettono all’UIL di effettuare le dovute verifiche e di prendere i necessari provvedimenti nei settori coperti da contratti normali di lavoro (CNL) – che spaziano da un possibile ammonimento alle sanzioni pecuniarie – nonché di informare le Commissioni paritetiche nei settori in cui vige un contratto collettivo di lavoro (CCL)».

L'inasprimento delle sanzioni nel caso d'infrazioni alla Legge federale sui lavoratori distaccati (LDist) – che prevede un innalzamento del tetto massimo da 5'000 a 30'000 franchi - è ancora oggetto, a livello federale, di discussione parlamentare. Dopo la formale approvazione da parte delle Camere federali, il Cantone applicherà da subito il nuovo modello di calcolo delle multe già elaborato dall’UIL.

È partita poi la collaborazione DFE-DECS per migliorare il collocamento dei disoccupati. Dal 1° gennaio di quest'anno ogni visita in azienda, effettuata da undici consulenti-aziende degli Uffici regionali di collocamento (URC) e da otto ispettori di tirocinio della Divisione della formazione professionale (DFP), «costituisce un’occasione preziosa per fornire ai datori di lavoro le informazioni utili a generare nuove collaborazioni e, possibilmente, a raccogliere nuovi posti di lavoro e di apprendistato».

Sempre ad inizio anno è entrato in vigore l’assegno di formazione professionale previsto dalla Legge cantonale sul rilancio dell’occupazione e sul sostegno ai disoccupati (Lrilocc), contributo alla base del progetto di riqualifica di giovani con un nuovo apprendistato. «L’avvio della collaborazione con le associazioni economiche sta permettendo d’individuare dei posti di apprendistato in settori con sbocchi professionali interessanti, da mettere a disposizione di giovani disoccupati con un diploma professionale per settembre 2016».

È in fase di concretizzazione anche il miglioramento delle relazioni tra URC e aziende: è prevista la concezione e realizzazione del nuovo materiale informativo, così come l’organizzazione di quattro eventi regionali dedicati alle aziende, sono in fase di concretizzazione. La collaborazione tra il DFE e l’Associazione industrie ticinesi (AITI) ha permesso a quest’ultima di inviare una comunicazione congiunta a tutte le imprese associate, con l’obiettivo di sensibilizzarle e informarle su obiettivi e servizi offerti dal “gruppo aziende” degli URC, ponendo l’accento sulla disponibilità immediata di profili professionali potenzialmente interessanti.

Con l'inizio del 2016 è stato infine potenziato il sostegno alla ricerca di lavoro, in tutte le misure attive a cui partecipano gli iscritti agli URC. «Si tratta di importanti strumenti, volti a sviluppare tecniche e competenze per favorire il collocamento dei disoccupati». In particolare, oltre a un sostegno alla ricerca d’impiego personalizzato, è iniziata la sperimentazione che si basa sul modello di successo del Canton Berna: si tratta di un’ottimizzazione degli attuali corsi di tecniche per la ricerca d’impiego (TRIS) e il loro svolgimento intensivo su un arco di tempo più breve.

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COMMENTI
 

vulpus 8 anni fa su tio
E se si pubblicassero i nomi di queste aziende fasulle e chi ci stà dietro? ^Ci sarebbero magari delle sorprese leggendo i nomi di chi ne ha favorito l'insediamento?

GI 8 anni fa su tio
Tutto per la ricerca di nuovi posti di lavoro.....ma, poi, ci sono persone che questi posti li vogliono (possono..) occupare ??

The Osage 8 anni fa su tio
Oltre 20 inchieste, come odio questi titoli, sono 21 sono 29 sono 40, sono tutte oltre le 20!!!

roma 8 anni fa su tio
ma certo, ma certo...

twiceaday 8 anni fa su tio
ma... pensavo non si potesse fare! :-/
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